Gli ultimi mesi ci hanno più che mai messi di fronte ad una situazione più che complessa in merito alla possibilità concreta di risparmiare.
Le dinamiche che hanno caratterizzato i mesi passati, su tutte sicuramente la guerra tra Russia e Ucraina hanno fatto si che nel paese montasse una certa incertezza dovuta all’aumento sconsiderato dei prezzi di praticamente qualsiasi articolo ed in qualsiasi contesto commerciale e non solo. Bollette raddoppiate, consumi di conseguenza da gestire con il contagocce e quant’altro. Le soluzioni in merito sono fioccate copiose, almeno in teoria.
Il risparmio in questi ultimi mesi è la missione che tutti gli italiani si sono preposti. Non si tratta soltanto di centellinare quelli che sono gli acquisti, fare in modo di trovare articoli molto più economici e quant’altro. La situazione appare molto più complessa e di non semplice, di conseguenza, risoluzione. Oggi più che mai il problema riguarda il comparto energetico. I consumi in quel singolo contesto possono realmente condizionare ogni cosa.
In questo senso, per dire, è partita di recente, anzi ripartita la corsa al pellet, con risultati spesso insoddisfacenti. I prezzi sono aumentati a dismisura, spesso addirittura raddoppiati per il materiale portante di un sistema di riscaldamento che negli anni passati aveva fatto strage di consensi. Inoltre i prezzi troppo alti fanno in modo che a fioccare copiose siano le truffe, con esce caratterizzate da super offerte che prendono soldi ma non inviano alcuna merce.
A questo punto la situazione si fa davvero preoccupante. L’Europa prova a ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili di Mosca e proprio in questa direzione viaggia il piano REPowerEU. Il piano prevede il raddoppio delle pompe di calore, fino ad arrivare a 10 milioni circa nei prossimi cinque anni. Un obiettivo insomma che potrebbe avere una doppia valenza, il risparmio e l’indipendenza, in questo caso da un unico fornitore fisso di energia.
Riscalamento, la situazione è ormai impazzita: i dati di Assoclima fano ben sperare
Cosi come riportato da Assoclima attraverso i sui dati possiamo certificare come l’aumento delle pompe di calore idroniche, cioè che funzionano ad acqua siano di fatto in aumento: il primo trimestre 2022 segna un aumento generale (+118,3% a volume e +121,2% a valore), con crescita significativa (+125,7% a volume e +144,7% a valore) soprattutto nei modelli con potenze inferiori a 17 kW destinati quindi al settore residenziale.
Il funzionamento della cosa è simile a quello che caratterizza ad esempio il frigorifero anche se opposto, qui infatti, ovviamente si genera calore. Risparmio di energia tra i pro, come tra l’altro rivela Altroconsumo, riduzione delle emissioni. I contro sono caratterizzati dalla logistica, installazione e montaggio. L’intervento di un professionista sarà più che obbligatorio. Per i prezzi per un modello a parete di 2,5 kW, secondo Altroconsumo, si può spendere tra i 300 e i 2000 euro.
Consigli e raccomandazioni, inoltre, anche da parte di Enea. L’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, ha messo in circolazione un vero e proprio vademecum in merito al corretto riscaldamento con l’intento di ridurre il più possibile i consumi energetici. Tra le indicazioni possiamo leggere: “Sostituisci il vecchio impianto con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Adotta, inoltre, cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza”. La strada imboccata, insomma, sembra essere quella giusta.