Gli standard per circolare sembrano possano essere rivisti, a seguito della situazione geopolitica e dell’evoluzione climatica.
La Commissione Europea sembra intenzionata a fare marcia indietro sullo stop alle auto a benzina e diesel.
È quanto riportano nelle ultime ore le fonti di informazione. Un cambio di rotta brusco e repentino che andrà ad incidere sia sulla filiera automobilistica che sulle scelte dei singoli automobilisti. Ecco di cosa si tratta.
Il cambiamento climatico è oramai realtà. La comunità scientifica è pressoché concorde nell’affermare che, se non si ridurranno significativamente le emissioni di anidride carbonica nel più breve tempo possibile, la situazione potrebbe diventare fuori controllo nei prossimi anni. Per questo motivo, le istituzioni internazionali hanno messo in campo tante misure ridurre l’inquinamento e contrastare il cambiamento climatico. Tra le misure più discusse e controverse, c’è la proposta legislativa Euro 7 promossa dall’Unione Europea. Si tratta degli standard europei per i livelli massimi di emissioni delle auto a diesel e benzina.
Le nuove regole, che entreranno in vigore nel 2025, andranno a sostituire gli attuali standard sanciti da Euro 6. Le voci sin qui circolate suggerivano che le nuove regole sarebbero state molto più stringenti di quelle precedenti, ma nelle ultime ore la Commissione Europea sembra aver intrapreso una strada diversa. Come dimostra un documento visionato da Politico.eu e riportato da Il Giornale, in virtù di una serie di fattori, la Commissione Europea sembra orientata a non introdurre misure eccessivamente stringenti sulla filiera automobilistica. Attualmente i limiti di ossidi di azoto sono di 60 milligrammi al km e quelli del particolato a 4,5 milligrammi al km.
Nella proposta di legge originale l’Unione Europea intendeva ridurre gli standard massimi consentiti rispettivamente a 30 milligrammi al km per gli ossidi di azoto e di 2 milligrammi al km per il particolato. Tali misure avrebbero inciso significativamente sulla filiera automobilistica, aumentando il prezzo dei veicoli e costringendo le varie case a modificare i loro veicoli in un lasso di tempo piuttosto breve. Il nuovo documento, che potrebbe essere promulgato il prossimo 9 novembre, dovrebbe avere standard significativamente più bassi. Tale decisione può essere dovuta sia alla pressione lobbistica esercitata dalle case automobilistiche sulla Commissione Europea che alle mutate condizioni geopolitiche.
L’Unione Europea ha sancito lo stop per la vendita di auto a diesel e benzina per il 2035. Quali auto potranno circolare dipenderà però dagli standard che l’UE approverà nelle prossime settimane. Dunque, le case automobilistiche sembrano poter festeggiare la presunta marcia indietro da parte dell’Unione Europea. Il cambiamento climatico, però, incombe e le necessità economiche non dovrebbero prevalere sulla necessità di salvare il pianeta.
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