Il tetto al contante sta destabilizzando l’opposizione dopo l’ipotesi di un rialzo previsto dal Governo Meloni. I pareri sono discordanti.
Un aiuto per i poveri oppure un via libera all’evasione fiscale? Il rialzo del limite di pagamento in contanti genera dubbi.
Il nuovo Governo Meloni crede che non ci sia alcuna correlazione tra l’utilizzo del contante e l’evasione fiscale. Un pensiero esattamente opposto rispetto a quello del vecchio esecutivo la cui intenzione era abbassare il tetto dei pagamenti in contanti a gennaio 2023 riducendolo da 1.999,99 euro a 999,99 euro. Ora, invece, si parla di un aumento fino a 10 mila euro proposto dalla Lega. Secondo il nuovo esecutivo, infatti, i pagamenti elettronici penalizzerebbero la fascia della popolazione economicamente più debole. Inoltre, contanti o non contanti, il rapporto con l’evasione fiscale non è scontato. Le parole della Premier sono chiare e descrivono chiaramente le intenzioni future.
Tetto al contante in salita, l’opposizione si scatena
Giorgia Meloni per esprimere la posizione della maggioranza utilizza le parole dell’Ex ministro dell’Economia Piercarlo Padoan “Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione fiscale è bassissima”. Questo riferimento ha scatenato l’opposizione con il Movimento 5Stelle che parla di “ritorno delle valigette di contanti”, il PD che considera l’innalzamento del tetto un aiuto agli evasori e Calenda che definisce la posizione della maggioranza “una stupidaggine”. Anche Giuseppe Conte si è espresso contro l’idea di un aumento del limite dei pagamenti in contanti.
L’opposizione, dunque, è ferma nella convinzione che l’uso del contante alimenti l’economia sommersa e non sia un bene per la nostra nazione.
Cosa occorre aspettarsi nel prossimo futuro
Secondo i commercianti favorire l’utilizzo dei contanti significherebbe incentivare i consumi e dare una notevole spinta all’economia. Concordano, dunque, con le intenzioni del Governo e aspettano un intervento che possa bloccare la riduzione del limite a 999,99 euro. Con la Legge di Bilancio 2023 assisteremo probabilmente a modifiche delle attuali direttive seguendo la scia dei Paesi europei che non prevedono tetti all’uso dei contanti. L’Italia attualmente fa parte delle 17 nazioni che prevedono il limite ma in futuro potrebbe aggiungersi alle 10 nazioni che non hanno vincoli, tra cui Germania e Austria.
La stessa Bruxelles aveva proposto un’uniformità europea con tetto di 10 mila euro in modo tale da rendere comune il limite senza rischiare cifre troppo alte o troppo basse. Pareri differenti, dunque, che il Governo valuterà prima di stabilire la propria posizione finale nella Legge di Bilancio 2023.