Con l’aumento dei tassi di interesse cambia anche la rata del mutuo, se l’opzione scelta al momento della stipula è stata il tasso variabile.
Calcolare di quanto aumenti la rata di un mutuo a tasso variabile non è semplice, perché spesso i fattori da considerare non sono pochi.
Non c’è soltanto l’entità del mutuo e i tassi di interesse ad essa applicati, ma anche quando gli interessi vengono pagati nel corso dell’estinzione del prestito stabilito, e quindi anche la durata dello stesso entra in considerazione. Tra le due opzioni di fisso e variabile esiste anche il mutuo a rata fissa, che mantiene la rata identica pur modificando il tasso di interesse. Una breve guida per capire come sia possibile questa opzione e come si calcola esattamente la rata di un mutuo a tasso variabile, in una situazione in cui i tassi continuano a salire.
Mutuo, le differenze tra tasso variabile, fisso e rata fissa
Quando si acquista una casa, si può solitamente scegliere tra due tipi di mutuo per avere il denaro necessario immediatamente. Quello a tasso fisso e quello a tasso variabile. Esiste in realtà anche un’opzione ibrida, che vedremo più avanti. Il mutuo a tasso fisso presenta un tasso di interesse solitamente più alto del normale. Si basa sul tasso europeo Eurirs, ma viene comunque concordato in sede di stipula tra banca e acquirente della casa. Il tasso fisso permette al contraente di sapere immediatamente quanto spenderà e quando il mutuo finirà. È una buona scelta quando i tassi sono molto bassi, come lo erano un anno fa, perché in caso di rialzo si sarà risparmiato nei confronti delle altre opzioni.
Il tasso variabile invece è più rischioso. In questo tipo di mutuo infatti il peso degli interessi si lega all’indice europeo Euribor. Concordato da 20 banche europee e basato sui tassi della BCE, indica tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie tra i principali istituto di credito europei. Quando l’Euribor sale, sale anche la rata del tasso variabile, mentre quando scende la rata scenderà con esso. Il tasso variabile è conveniente quando i tassi sono alti e potrebbero scendere nel medio periodo. Simile al tasso variabile è il mutuo a rata fissa. Questo mutuo prevede che ad aumentare con gli interessi non sia la rata, ma la durata dello stesso.
Come calcolare la rata del tasso variabile
Per calcolare quanto sarà la rata del mutuo a tasso variabile, o la durata di quello a rata fissa quindi, bisogna riferirsi all’indice Euribor. Questo indice si divide a seconda del lasso temporale che si considera. Può infatti essere a 7 giorni, a 30 giorni, a 3 mesi, a 12 mesi, ecc… Ad esso va aggiunto in cosiddetto Spread, il margine di guadagno della banca dal mutuo, che non è in nessun modo legato allo Spread tra titoli di stato, che spesso si sente nominare nelle notizie dei telegiornali.
Per calcolare la rata bisogna quindi arrivare alla quantità di capitale da restituire. Questa si calcola aggiungendo i dati sullo Spread presenti nel contratto e il tasso di interesse Euribor. A questo punto si deve dividere per le rate mancanti, e si ottiene così la propria rata. Ogni volta che i tassi dell’Euribor cambiano, cambia anche la rata, o la durata del mutuo con rata fissa.