Sappiamo che il Bonus 150 euro è l’erede del Bonus 200 euro ma a chi arriverà doppio? Chi rimarrà escluso e quali categorie sono ancora in forse?
Approfondire la conoscenza con il Bonus una tantum dal valore di 150 euro è necessario perché alcuni aspetti non sono stati adeguatamente affrontati.
Le caratteristiche del Bonus 150 euro sono note a tutte le categorie interessate. Si tratta di una misura, infatti, che eredita le peculiarità del Bonus 200 euro e si diversifica solo per l’importo erogato e per il limite reddituale – 20 mila euro invece di 35 mila euro. I beneficiari rimangono, dunque, i lavoratori dipendenti, i pensionati, gli assegnisti di ricerca, i percettori di RdC, i percettori di Naspi e di indennità di disoccupazione agricola, gli autonomi e professionisti, colf e badanti, collaboratori sportivi e così via. L’erogazione dovrebbe avvenire tra novembre e dicembre seguendo le modalità previste per il Bonus 200 euro. I pensionati sono i primi a riceverlo proprio a partire da oggi, 2 novembre, insieme alla pensione. Poi sarà la volta dei dipendenti, dei titolari di Reddito di Cittadinanza e a seguire tutti gli altri. Alcune categorie dovranno attendere anche gennaio 2023 – ad esempio colf e badanti. Altre, invece, forse non sanno che riceveranno un Bonus doppio del valore di 300 euro invece di 150.
L’INPS ha comunicato che alcune categorie di beneficiari potranno ricevere fino a 300 euro. Il riferimento è ai titolari di più Partite IVA iscritti a due casse diverse a condizione che nel 2021 abbiano percepito un reddito inferiore ai 20 mila euro. Per ricevere la misura dovranno inoltrare domanda accedendo al portale dell’INPS tramite credenziali digitali.
La seconda categoria che vedrà doppio include i titolari di pensione di reversibilità nel momento in cui la prestazione spetta a più persone. I soggetti contitolari della pensione ai superstiti, infatti, sono beneficiari distinti del Bonus 150 euro arrivando, così, a percepire 300 euro.
Se alcune categorie possono gioire per l’importo doppio del Bonus, altre saranno rammaricate dal fatto di rientrare tra gli esclusi della prestazione. Non riceveranno i 150 euro gli stagisti, i tirocinanti, chi è andato in pensione successivamente al 1° ottobre 2022 e colf e badanti che non hanno inoltrato domanda di Bonus 200 euro. Pur soddisfacendo i requisiti non otterranno i 150 euro dato che non è previsto che possano inviare richiesta adesso.
Alcuni dubbi, infine, riguardano le tempistiche di pagamento delle Partite IVA. Si era detto che il Bonus 200 e il Bonus 150 euro sarebbero stati versati contemporaneamente. Il primo sarebbe dovuto arrivare a ottobre/novembre ma sono pochi gli autonomi che lo hanno già ricevuto. Alcune casse sono state più veloci, per altre i tempi di pagamenti si sono allungati. Infine, non è chiaro se i precari della scuola siano inseriti tra i beneficiari e secondo quale modalità. Si attendono chiarimenti dall’INPS.
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