Un razzo cinese è in caduta libera e l’Italia è tra i Paesi in cui potrebbe precipitare. Non è la prima allerta di questo tipo, finiranno mai questi pericolosi errori?
Tra le possibili zone di impatto del razzo cinese fuori controllo c’è la nostra bella penisola. Scopriamo la data e i luoghi in cui potrebbe cadere.
Un razzo Lunga Marcia 5B ideato per trasportare un carico in orbita su un modulo della stazione spaziale Mengtian è in caduta libera. Nessun piano di rientro controllato ma solo un “dove capita capita”. Per l’ennesima volta alzeremo gli occhi al cielo sperando che il luogo dell’impatto sia lontano da persone e cose. Il pericolo che cada in Italia, però, è – secondo gli esperti – reale al pari di tanti altri territori vista l’ampiezza della superficie terrestre coinvolta. Nello specifico, la zona di caduta potrebbe essere l’Italia centro-meridionale. L’arrivo è previsto dal pomeriggio di domani 4 novembre al pomeriggio di sabato 5 novembre.
Stabilire con precisione la traiettoria che il razzo seguirà e definire un orario e un luogo di impatto è impossibile. Servirebbero calcoli molto complessi anche solo per definire la probabilità che cada proprio in Italia. Quello che possiamo riferire, dunque, sono i risultati raggiunti da chi si è lanciato in questi calcoli arrivando a conclusioni da prendere con le pinze.
Un razzo cinese in caduta libera, il rischio per l’Italia
Il razzo è stato lanciato il 31 ottobre 2022 dallo spazioporto di Wenchang. Il Lunga Marcia 5B ha una massa compresa tra le 17 e le 23 tonnellate e un’altezza di 30 metri. Per le sue dimensioni è stato annoverato tra i lanciatori pesanti. L’EU Space Surveillance and Tracking monitora costantemente il rientro del razzo cinese. Al momento ha confermato la caduta libera sulla Terra.
Il rientro incontrollato è un rischio le cui conseguenze potremo conoscerle solamente tra il 4 e il 5 novembre, date previste per l’impatto. Un orario indicativo di 24 ore che dovrebbe avvicinarsi alla realtà seppur sia impossibile arrivare ad una conclusione precisa. Su Twitter, infatti, l’EUSST ha indicato la finestra di rientro “attualmente” stimata tra il 4 e il 5 ma nulla esclude che le considerazioni possano cambiare da un momento all’altro.
Allo stesso modo anche le stime sui luoghi dell’impatto variano in continuazione e continueranno così fino a poche ore prima dello scontro con la superficie terrestre. La zona di impatto al momento è molto ampia. Comprende zone desertiche e oceani ma in minima parte è inclusa anche l’Italia, con le regioni centrali e meridionali. Il rischio dovrebbe essere basso – almeno per ora – ma viene spontaneo chiedersi per quale motivo si debba accettare anche il solo pensiero che un razzo fuori controllo metta a rischio delle vite.