I pignoramenti sono la misura più estrema che consegue all’emissione di una cartella esattoriale, e sequestra i beni del debitore.
Solitamente entrambe le parti coinvolte, debitore e creditore, tentano di evitare il pignoramento con ogni mezzo, in quanto necessita dell’intervento della magistratura.
Quando però anche i tentativi di contrattazione privata del debito falliscono, si arriva alla confisca dei beni tramite pignoramento fino al pagamento del debito. In questi casi però, esistono beni che non possono essere confiscati. Si tratta di oggetti e somme di denaro ritenute fondamentali per la dignità e la vita del debitore, e che quindi non possono essere toccate. Dalla casa alla pensione, fino a parte dello stipendio, ecco tutti i beni immuni al pignoramento anche per il peggiore dei debitori.
Pignoramenti, l’ultima risorsa
I pignoramenti sono la conseguenza più temuta di un debito. Consistono nel sequestro dei beni del debitore fino al pagamento del suo debito nei confronti del creditore. Arrivare al pignoramento però è soltanto l’ultima ratio, la risorsa finale per riscuotere un debito che altrimenti non si ha modo di recuperare. Prima di arrivare a questa soluzione drastica, che spesso coinvolge la magistratura, si tenta di solito almeno una mediazione privata. Durante questa mediazione si può concordare una rateizzazione o anche una riduzione del debito, in modo da accontentare entrambe le parti.
Se anche quest’ultimo tentativo di risoluzione pacifica del contenzioso fallisce, si ricorre al pignoramento. Un giudice ordina il sequestro dei beni del debitore da parte dell’autorità fino al totale pagamento del debito al creditore. Il sequestro dei beni nei pignoramenti non avviene in ordine casuale. Prima vengono sequestrati quei beni che sono più facilmente solvibili, quindi trasformabili in denaro contante per ripagare il creditore. Di conseguenza la prima cosa a cui si guarda è il conto corrente, ed eventuale denaro contante in possesso del debitore.
Si prosegue poi a sequestrare gli altri beni solvibili. Gioielli, opere d’arte e di artigianato di un certo valore, e tutto ciò che può rapidamente essere tramutati in denaro. Esistono però casi in cui alcuni beni non possono essere toccati dall’autorità, anche in caso di grandi debiti o pignoramenti.
I beni intoccabili
I pignoramenti hanno come primo obiettivo quello di ripagare il creditore, ma non possono ledere la dignità del debitore. Anche questi provvedimenti estremi non possono andare a toccare ciò che è ritenuto fondamentale per vivere. Da questo principio nasce quindi una lista di beni intoccabili. Il primo è la casa in cui si vive. La prima casa abitata dal debitore non può in nessun caso essere pignorata, per garantirgli una dignità abitativa. Allo stesso modo non possono essere toccate le polizze assicurative e i fondi pensione. Anche l’automobile utilizzata per raggiungere il posto di lavoro non può essere pignorata.
Anche le pensioni, purché in teoria pignorabili, sono sottoposte ad alcuni limiti. Ad esempio non si può toccare il cosiddetto minimo vitale, che corrisponde al doppio della pensione minime. Assegni che eccedono quella cifra possono invece essere pignorati, ma solo per un quinto. Sono invece completamente immuni dal pignoramento le pensioni di invalidità, per ovvie ragioni di dignità della persona disabile che le percepisce. Allo stesso modo, il concetto di minimo vitale vale anche per lo stipendio percepito dal debitore, che però sarà pignorato nella sua interezza in eccedenza alla cifra stabilita.