L’emicrania è uno dei fastidi più comuni con cui le persone si ritrovano a fare i conti quotidianamente. L’apporto della vitamina B1 però aiutare a migliorare la situazione
Una buona quantità la si può assumere attraverso alcuni cibi. Andiamo a vedere quali sono nello specifico in modo tale da scongiurare l’uso dei medicinali.
Soffrire di mal di testa in maniera reiterata è una condizione comune a molte persone. Nulla di grave per carità. Al contempo però è un fastidio che può condizionare le giornate. Per effetto di ciò la scienza lavora in maniera costante per cercare di individuare dei rimedi, possibilmente naturali.
Uno studio piuttosto significativo in tal senso arriva dalla Cina. Afferma che la vitamina B1 può essere una valida alleata contro l’emicrania. Andiamo a vedere in che modo può essere benefica e soprattutto attraverso quali alimenti la si può assumere.
Il mal di testa può essere scatenato da varie cause come fattori genetico-ereditari, problemi fisici o di stress o il consumo eccesivo di alcuni alimenti non propriamente salutari. Da non trascurare gli improvvisi cambiamenti climatici che spesso hanno effetti indesiderati sulle persone.
Passando ai sintomi più comuni si va dal dolore localizzato in alcuni parti della testa e la pulsazione costante. Qualora sia il problema sia un po’ più serio può essere accompagnato da nausea, vomito o addirittura vertigini e confusione. Naturalmente è sempre bene rivolgersi ad un medico per capire come agire.
A prescindere da ciò la ricerca sopracitata ha portato alla luce i migliori rimedi naturali per contrastare questa tediante condizione grazie al loro apporto di vitamina B1. D’altronde i risultati parlano chiaro. Su 13mila soggetti che si sono prestati all’esperimento coloro che assumevano la vitamina in questione erano meno soggetti ad episodi di emicrania.
Andando nello specifico dei cibi che la contengono spiccano i prodotti di derivazione cereale come la crusca di frumento, i legumi come piselli e fagiolini. Per quanto riguarda la carne spicca quella di maiale. Spazio anche alla frutta secca come noci e nocciole. Queste però sono indicazioni di carattere generale. Infatti non possono sostituire il parere di un nutrizionista, che a seconda di casi può consigliare quali prodotti inserire nel regime alimentare dei pazienti.
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