L’Assegno Unico Universale è una misura elaborata dal governo Draghi per snellire e espandere l’assistenza alle famiglie con figli.
Sostituisce tutta una serie di bonus relativi alla nascita dei figli, che lo stato elargiva tramite diversi enti e che erano difficili per le famiglie da riscuotere.
In questo modo lo stato ha razionalizzato la spesa, e le famiglie hanno avuto accesso più semplice alle misure che sostengono la natalità e lo stile di vita di chi decide di avere un figlio. Questa norma è tra l’altro retroattiva, che significa che si possono richiedere gli arretrati dei mesi precedenti per tutto il 2022, anche se in determinati casi bisogna seguire alcune procedure.
Assegno Unico Universale: come funziona
Prima dell’introduzione dell’Assegno Unico Universale si erano accumulati, nella legislazione italiana, una serie di bonus e vantaggi per chi aveva un figlio. Messi tutti insieme, dal bonus bebè al bonus mamma al bonus pannolini, questi sussidi potevano anche superare l’attuale cifra dell’assegno unico, anche se di pochissimo. Il problema è che erano spesso elargiti non solo dallo Stato tramite enti come l’INPS, ma anche da enti locali. Questo significa che non solo alcuni potevano variare da regione a regione, fino a livello municipale, ma che per le famiglie con un figlio appena nato, già occupate nelle prime complesse settimane di vita del bimbo, raccoglierli tutti era quasi impossibile.
Per questa ragione il governo Draghi ha inserito l’Assegno Unico Universale, cancellando tutti questi vecchi bonus e sostituendoli con un semplice sussidio versato direttamente sul conto corrente. L’assegno è modulato in base a molti parametri: numero di figli, reddito ISEE della famiglia, eventuali disabilità dei figli a carico, numero di genitori, ma comunque ogni famiglia, dalla più ricca alla più povera, riceverà almeno un minimo aiuto per la nascita di un figlio.
In questo modo la misura punta prima di tutto ad un’equità che non era possibile in precedenza, e a sostenere la natalità limitando almeno in parte le spese necessarie alla crescita di un figlio. L’assegno può variare moltissimo seguendo questi parametri, da poche decine a centinaia di euro al mese.
Come ricevere gli arretrati?
L’Assegno Unico Universale è una misura retroattiva, e la retroattività è valida per il 2022. Questo significa che anche richiedendolo in ritardo sulla nascita del figlio si ha diritto ad ottenere tutti gli arretrati che si sono accumulati dal momento in cui si è maturato il diritto ad averli. Fino a giugno 2022 questa pratica era semplicissima: bastava fare regolare richiesta all’INPS, e gli arretrati venivano automaticamente accreditati sul proprio conto corrente senza bisogno di ulteriori pratiche. Ma con la fine dell’anno che si avvicina, le cose sono leggermente cambiate.
Ad oggi se si deposita la domanda all’INPS in modo regolare, gli arretrati dovrebbero essere recuperati fino ad un massimo di quelli risalenti a marzo 2022. Questa procedura potrebbe però essere viziata da ritardi che condizionerebbero il pagamento degli arretrati. Va ricordato che per ottenere l’assegno unico si può fare richiesta sul proprio profilo INPS accessibile tramite SPID, CIE o CNS, rivolgendosi ai patronati che possono aiutarvi nelle procedure oppure chiamando il numero di telefono 803.164 (da telefono fisso) o 06 164.164 (da rete mobile).