L’inflazione sta erodendo i risparmi degli italiani. Per difendersi ci sono diversi modi, dai titoli di stato ai conti deposito.
Vincolare i propri risparmi è però sempre un rischio, una scelta da ponderare bene, perché potrebbe essercene sempre bisogno.
L’aumento dell’inflazione sta però portando, come risposta da parte delle banche centrali, anche ad un aumento dei tassi di interesse. Questo rende molto più conveniente vincolare i propri risparmi, e apre la strada a diversi strumenti per contrastare l’inflazione. Le occasioni sono molteplici, dai conti deposito che dopo anni di interessi nulli tornano ad essere convenienti, fino ai titoli di stato, specialmente quelli indicizzati all’inflazione come i BTP Italia. Ecco cosa scegliere a seconda della propria situazione.
Le cause dell’inflazione e le tendenze dei prossimi mesi
Il problema dell’inflazione è tornato a farsi sentire dopo un decennio di assenza. Da diverso tempo infatti, complice l’andamento non positivissimo dell’economia, i prezzi non salivano in maniera rapida come è successo nell’ultimo anno. Dall’inizio del 2022 infatti, in Italia l’inflazione ha raggiunto l’11,9% su base annua, con un aumento ad ottobre del 3,5% su base mensile. Secondo i principali analisti, bisogna aspettarsi un picco del 13% prima che le misure delle banche centrali inizino ad avere effetti visibili.
La prima causa di questo aumento dei prezzi è la ripresa economica post Covid. Questa è la causa naturale dell’inflazione: quando l’economia funziona la domanda di beni e servizi cresce, e di conseguenza crescono i prezzi. Nel post pandemia però si è venuta a creare una crisi commerciale, a causa proprio dell’improvviso eccesso di domanda. Il commercio globale si è bloccato, con porti ingolfati e materie prime che faticavano a raggiungere la destinazione.
Ad aggravare questa situazione è arrivato a febbraio l’attacco russo in Ucraina. L’invasione dei territori dell’Ucraina orientale ha causato una reazione a catena di sanzioni e contro sanzioni, che ha di fatto bloccato l’apporto di gas russo all’Europa occidentale. La conseguenza è stata un aumento dei prezzi del gas e dell’energia, che hanno avuto un impatto diretto sulle bollette, anche se l’autunno mite di questi mesi i prezzi hanno rallentato la loro corsa.
BTP o conti deposito, come difendere i propri risparmi?
Quando si pensa a come difendere i propri risparmi, se non si vuole rischiare di entrare nel mercato finanziario, sono due le soluzioni che vengono in mente immediatamente: i conti deposito e i titoli di stato italiani. Il primo è il metodo più semplice: un conto deposito è simile ad un conto corrente, ma non vi si possono fare operazioni. I soldi lì depositati fruttano un interesse, solitamente basso ma sicuro. L’opzione un po’ più rischiosa per quanto riguarda i conti deposito è quella dei conti vincolati. Con questi strumenti si vincolano i propri soldi fino ad un massimo di 60 mesi, per ottenere un rendimento che al netto delle tasse sfiora il 3% al momento.
I titoli di stato sono storicamente una forma di risparmio molto apprezzata. Prestare soldi allo stato italiano significa solitamente avere buoni interessi e la quasi certezza di vederli restituiti regolarmente, grazie al sistema di istituzioni internazionali in cui l’Italia è inserita e che rende un default molto poco probabile. Per difendersi dall’inflazione, il 14 novembre inizierà l’asta dei BTP Italia, titoli di stato venduti tramite i normali circuiti di borsa e indicizzati proprio al costo della vita.