La NASPI avrà un importo maggiore nel mese di novembre per alcuni beneficiari. Sarà l’ultimo regalo prima del taglio previsto dal Governo Meloni.
L’indennità di disoccupazione avrà un valore maggiore a novembre grazie al Bonus 200 euro finalmente in arrivo.
Novembre sarà il mese del pagamento del Bonus 200 euro una tantum per i percettori di Naspi, DIS-COLL e i disoccupati agricoli. Tra gli ultimi destinatari della prestazione – mancano ancora i lavoratori autonomi – finalmente il tempo dell’attesa è finito. La somma erogata per combattere l’inflazione dovrebbe essere in arrivo ma una data precisa non c’è. Ogni percettore di disoccupazione, infatti, riceve il pagamento in un giorno diverso in base alla data di inoltro della domanda di indennità. In generale, i versamenti dovrebbero iniziare dal giorno 9 novembre e proseguire fino a fine mese. Per le nuove domande, invece, il pagamento sarà frazionato con una prima quota versata dal 15 del mese per le decorrenze tra il 1° e il 15 novembre e una seconda quota dal 16 al 30 del mese in corso oppure in caso di decorrenza in questo range temporale.
NASPI, chi riceverà il Bonus 200 euro
A ricevere il Bonus 200 euro saranno tutti i titolari di NASPI nel mese di giugno 2022. Chi ha iniziato a ricevere la prestazione successivamente non riceverà, dunque, il trattamento una tantum ma potrà ottenere il Bonus 150 euro. Requisito di accesso a questo secondo Bonus, infatti, è risultare titolare dell’indennità di disoccupazione nel mese di novembre 2022. Per questa seconda somma aggiuntiva, però, occorrerà attendere l’anno nuovo – sempre che il Governo non deciderà di interrompere le erogazioni.
Ricordiamo che i percettori NASPI non devono inoltrare alcuna domanda di accesso alla prestazione ma che la riceveranno in automatico sullo stesso conto corrente su cui ricevono l’indennità mensilmente.
Ultima occasione prima del taglio
Nei piani del Governo c’è il recupero di miliardi di euro sia modificando il Reddito di Cittadinanza sia tagliando la NASPI. Il costo di entrambe le misure è, infatti, eccessivo a detta della Meloni e non favorisce l’occupazione come appurato negli ultimi anni. Di conseguenza l’idea dell’esecutivo sarebbe quella di ridurre i tempi di erogazione della NASPI nonché l’importo. Attualmente l’indennità corrisponde al 75% dello stipendio fino a 1.250,87 euro e al 25% per la parte eccedente entro i 1.360,77 euro. A partire dal sesto mese, poi, la somma decresce di un 3%. In un prossimo futuro il taglio potrebbe iniziare già dal quarto mese mentre i mesi di erogazione della misura potrebbero scendere da 24 a 19 in un’ottica di addio all’assistenzialismo.