Oltre al bonus da 150 euro di novembre, il governo sta preparando un altro sostanzioso aiuto una tantum per una ristretta categoria di persone.
Il bonus 150 euro è stato istituito dal governo Draghi per aiutare le famiglie in difficoltà a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi dell’energia dovuto alla guerra in Ucraina.
Questa iniziativa è la replica della simile norma che a luglio aveva portato 200 euro una tantum nelle tasche degli italiani, contro i primi effetti dell’inflazione. Un aiuto una tantum dedicato alle famiglie più bisognose, per aiutarle a superare l’inverno. Il governo Meloni ha poi deciso per un ulteriore aiuto per un ristrettissimo gruppo di persone, che però riceveranno una cifra molto più alta: 550 euro di bonus una tantum.
Bonus 150 euro, un aiuto contro l’inflazione
L’inflazione sta tornando al centro delle notizie economiche. Nel corso del 2022 il fenomeno dell’aumento eccessivo dei prezzi, sia al consumo che industriali, si è manifestato con conseguenze evidenti per le famiglie. La causa di questo fenomeno è una combinazione di eventi che hanno spinto la domanda e rallentato l’offerta di beni e servizi. Da una parte la ripresa post Covid ha aumentato la richiesta sia di beni di consumo che di materie prime, soprattutto energetiche. Il blocco dei porti e la guerra in Ucraina hanno ridotto l’offerta, e combinandosi queste due circostanze hanno portato all’attuale picco inflazionistico.
I consumatori stanno avvertendo questo problema soprattutto per quanto riguarda l’energia. I prezzi di elettricità e gas sono andati alle stelle, e anche se l’autunno mite ha aiutato a limitare le bollette del riscaldamento, il governo Draghi aveva già pensato di intervenire. Prima mossa a luglio, con il Bonus 200 euro a tutte le famiglie sotto i 35.000 euro di reddito annui. Molte difficoltà nella distribuzione di questi soldi, soprattutto per le partite IVA. Poi l’annuncio che a novembre sarebbe arrivato un ulteriore aiuto, ma di dimensione ridotta. Il bonus sarebbe stato da 150 euro questa volta, dedicato però soltanto a coloro che presentavano un ISEE inferiore a 20.000 euro.
550 euro in più, ecco per chi
Il governo Meloni è entrato in carica proprio nel momento dell’entrata in vigore del bonus previsto dal suo predecessore. Questo però non vuol dire che le problematiche legate all’inflazione siano risolte. Uno dei primi decreti del governo, il quarto decreto aiuti, è andato a tamponare proprio questa situazione. Tra i vari interventi promessi in campagna elettorale, come l’aumento al tetto del contante, è spuntato anche un bonus molto ricco che a novembre andrà ad aggiungersi al bonus 150 euro.
Si tratta del bonus 550 euro per coloro che lo scorso anno, quindi nel corso del 2021, abbiano avuto un rapporto di lavoro regolato da un contratto verticalizzato ciclico o part time. Si tratta di contratti estremamente flessibili, e in cui il lavoratore accumula poche ore di servizio all’anno. Di conseguenza la retribuzione in questo tipo di contratti è molto bassa. Per questo le famiglie in cui uno dei componenti è coinvolto questo tipo di rapporto lavorativo sono più esposte alle difficoltà economiche di questo periodo.
In particolare, il bonus andrà a chi nel 2021 ha lavorato dalle sette alle venti settimane in totale. Basterà fare domanda all’INPS e presentare il proprio contratto per ricevere questo tipo di sussidio. La data di scadenza finale per presentare la domanda si avvicina, essendo fissata per il 30 novembre.