La NASPI, l’indennità di disoccupazione, ha una durata limitata nel tempo. Cosa fare quando non si otterranno più i versamenti mensili?
Trovarsi senza un’entrata mensile non deve gettare nello sconforto, basta prendere la strada giusta verso un nuovo aiuto o lavoro.
L’indennità di disoccupazione viene erogata ai lavoratori che perdono il lavoro involontariamente. Consiste in un’erogazione mensile di importo pari al 75% della retribuzione mensile media degli ultimi quattro anni a condizione che si rispettino determinati limiti di Legge calcolati annualmente. Dal sesto mese di fruizione, l’importo si riduce del 3%. Per quanto riguarda le tempistiche, la NASPI viene erogata ogni mese per un numero di settimane equivalente alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni per un massimo di 24 mesi. Le intenzioni del Governo sono di ridurre sia l’importo corrisposto che i tempi di erogazione arrivando ad un massimo di 19 mesi. Terminato il tempo di fruizione cosa accadrà al cittadino che non ha ancora trovato un lavoro?
La NASPI viene erogata al massimo per 24 mesi. Quando il termine ultimo si avvicina è bene che il percettore si impegni attivamente nella ricerca di un nuovo lavoro per non rimanere senza aiuti economici. Affidarsi ad un Centro per l’Impiego può aiutare nell’impresa ma si può agire anche in autonomia affidandosi al web. Online, infatti, è possibile trovare numerose offerte di lavoro soprattutto legate a concorsi pubblici.
Durante i due anni di NASPI è bene non restare inerti a guardare la propria vita scorrere. Occorre cavalcare l’onda trascorrendo il tempo, ad esempio, studiando o frequentando corsi di formazione. In questo modo si potrà migliorare o perfezionare il proprio curriculum in modo tale da aver maggior possibilità di superare un concorso ed essere assunti da una grande azienda (qui i consigli per trovare più facilmente un’occupazione).
I Fondi sociali della Comunità europea sono una soluzione da valutare per cogliere al volo un’opportunità di avviamento professionale tramite corsi e programmi di formazione oppure per aggiornamenti inerenti una nuova attività.
Se il lavoro non si dovesse trovare si potrebbe ricorrere al Reddito di Cittadinanza – almeno fino a che non verrà modificato dal Governo Meloni. L’RdC consente di ricevere una ricarica mensile di importo variabile in base ai requisiti e al numero dei componenti del nucleo familiare. Tra le condizioni la residenza in Italia, avere un ISEE inferiore a 9.360 euro, avere un patrimonio immobiliare inferiore a 30 mila euro e un patrimonio mobiliare sotto i 6 mila euro (che diventano 8 mila se coniugati, 10 mila fino a due figli e maggiorati di mille euro per ogni figlio a partire dal terzo).
Presto l’RdC potrebbe diventare Reddito di Sussistenza ed essere limitato a chi non può lavorare. Tutti gli altri percettori verranno indirizzati verso politiche occupazionali per poter finalmente trovare un lavoro.
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