Reddito di Cittadinanza, ultima chiamata: la discriminante sarà l’età

I percettori del Reddito di Cittadinanza devono prepararsi all’idea che a breve potrebbe arrivare loro l’ultima chiamata, l’ultima ricarica prima del nulla.

Il Governo Meloni sta decidendo come modificare il Reddito di Cittadinanza. Tra i punti da valutare l’esclusione di tanti percettori. La discriminante sarà l’età.

Reddito di Cittadinanza
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Si attendono le modifiche strutturali al Reddito di Cittadinanza, il sussidio economico che potrebbe anche cambiare nome diventando Reddito di Sussistenza. L’idea del Governo è di porre fine alle politiche assistenzialiste e di intervenire efficacemente sul fronte delle politiche attive sul lavoro. Una nazione che si rispetti e che rispetti i cittadini deve garantire un posto di lavoro e non la beneficienza mensile. Da qui il piano di ristrutturazione dell’RdC per limitare l’accesso alla misura a chi ne ha veramente bisogno. Se l’intento iniziale del sussidio era di agevolare l’occupazione allora è arrivato il momento di metterlo in atto togliendo la ricarica mensile a chi può lavorare. Di conseguenza la riduzione nei progetti della Premier Meloni dovrebbe avere come discriminante l’età del percettore.

Reddito di Cittadinanza addio, per chi?

Tutti i percettori di RdC che possono lavorare perderanno con molta probabilità il diritto alla misura. L’intento dell’esecutivo è di limitare l’accesso a invalidi con ridotte capacità lavorative, a chi ha figli minorenni a carico e inadeguati mezzi di sostentamento e a chi si trova in evidenti difficoltà economiche. Il resto dei beneficiari dovrà iniziare a cercare seriamente un lavoro contando, però, sull’aiuto dello Stato.

Di conseguenza, perderebbero l’RdC i cittadini di età compresa tra 18 e i 59 anni, che possono lavorare e non hanno figli minori a carico. Questo il piano riferito da Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. La tutela, dunque, sarebbe esclusiva per chi è impossibilitato a lavorare. Ma cosa accadrà a chi si ritroverà senza ricarica mensile?

Politiche attive del lavoro, il post RdC

Partendo dal presupposto che nessuna notizia ufficiale ha stabilito la realizzazione delle modifiche strutturali al Reddito di Cittadinanza, è importante cominciare a riflettere su quale possa essere il post RdC per tanti percettori (si stima 660 mila persone). Trovare lavoro non è semplice. Chi non lo ha trovato in questi tre anni di misura è perché non ha un curriculum tale da convincere un’azienda all’assunzione. Un’elevata percentuale di percettori ha solo la licenza media e nessuna particolare capacità professionale.

Bisognerebbe partire, dunque, dalla formazione per consentire a tutti di trovare un posto nel mondo del lavoro. I Centri per l’Impiego, poi, dovrebbe poter riuscire a stabilire maggiori connessioni tra domanda e offerta e la ricollocazione dovrebbe essere maggiore. Politiche attive del lavoro che dovrebbero essere affiancate da servizi di pubblica utilità laddove la proposta occupazionale in linea con il proprio profilo non dovesse giungere. In conclusione, nessuno dovrebbe rimanere con le mani in mano se può lavorare.

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