Una bolletta non pagata è la nuova truffa dei cybercriminali per svuotare il conto del malcapitato. Vediamo come tutelarsi dal raggiro.
Una email che informa del mancato pagamento della bolletta è la nuova trappolo che arriva dal web. Riconoscerla significa non perdere i propri soldi.
Come se i problemi non mancassero in questo periodo di rincari, arriva una nuova truffa ad aggravare la situazione. L’intento dei cybercriminali è di mettere le mani sui soldi dei cittadini, incuranti della crisi economica che attanaglia tante famiglie italiane. I tentativi di phishing e smishing sono all’ordine del giorno e i contribuenti si trovano a dover difendere vari tipi di attacco. C’è la truffa del pellet, il raggiro della comunicazione della banca oppure dell’INPS e ora l’email che avvisa di una bolletta scaduta e non pagata.
Si fa leva sulle preoccupazioni o i desideri di risparmio dei cittadini per tentare di ingannarli in modo tale da recuperare dati sensibili che permetterebbero di svuotare il conto corrente. L’attenzione, dunque, deve essere massima. Mai lasciarsi prendere dal panico ma ragionare sempre con lucidità e soprattutto contattare direttamente il presunto mittente della comunicazione prima di agire.
I cybercriminali stanno perfezionando gli attacchi ai contribuenti. Quella che gira per il web nelle ultime settimane è una email ben scritta, senza errori o refusi che possano lasciar ipotizzare una trappola. Il mittente sembrerebbe essere TIM e pochi indizi lasciano pensare il contrario. Dovrà essere, dunque, il contenuto della missiva a far ipotizzare un raggiro.
L’email ha come oggetto “Ultimo sollecito per pagamento bollette”. Nel testo si lege di una interruzione del servizio qualora il saldo non dovesse essere effettuato in pochi giorni. Nell’allegato, poi, c’è la copia degli ultimi pagamenti. Insomma, una trappola costruita a regola d’arte se non fosse che a conclusione della comunicazione si suggerisce il modo semplice e veloce per risolvere ogni problema. Cliccare su “Effettua pagamento” per saldare tutto e subito. Ebbene, inserendo i propri dati dove indicato si spalancherebbero le porte sui conti correnti. Tra le informazioni richieste c’è, infatti, il numero della carte di credito.
Una banca, un gestore telefonico, l’INPS o qualsiasi altro ente non chiederà mai via email l’inserimento di dati sensibili in un form per poter risolvere una problematica. Occorre sempre tenerlo a mente così come bisogna ricordare di verificare attentamente il mittente. Prestando la dovuta attenzione si noterà che la missiva non giunge tramite canali ufficiali.
In caso di dubbio è consigliabile chiamare il proprio gestore telefonico – o il presunto mittente – e chiedere direttamente informazioni sull’email e sul suo contenuto. Si potrà capire subito, così, se si tratta di un attacco phishing e denunciare l’accaduto alle Autorità di competenza.
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