Colazione, la scienza mette in dubbio una convinzione storica

La colazione è davvero il pasto più importante della giornata? Uno studio ha messo in discussione la credenza popolare.

 

Saltare il pranzo se necessario, magari la cena. Ma per nessun motivo la colazione. Una convinzione (perché in fondo di questo si tratta) ben radicata nell’immaginario popolare.

Colazione
Foto: Canva

Del resto, veri e propri studi scientifici a conferma della maggior rilevanza del pasto del risveglio rispetto a quelli di metà e fine giornata non ce ne sono. Più che altro, ci si basa sul fatto che una buona colazione possa in qualche modo darci le energie per affrontare al meglio la prima parte di giornata, tanto da rendere meno influente sull’organismo un eventuale pranzo “arrangiato”. Come sempre accade, però, alle credenze popolari sarebbe bene affiancare delle controprove di tipo scientifico, giusto per essere certi che una procedura ben radicata sia realmente un modo corretto di gestire il nostro programma alimentare giornaliero. Chiaro che, nel momento in cui ci si affida a un parere di questo tipo, bisogna essere pronti ad affrontare il crollo di alcuni miti.

Quello che sembra essere accaduto a seguito di uno studio pubblicato da un team di ricercatori sul mensile scientifico Cell Metabolism, orientato proprio sul ruolo della colazione all’interno della nostra giornata. Il primo elemento, tranchant, smonta proprio ciò che ritenevamo un principio assodato: il pasto mattiniero, infatti, non sarebbe più importante degli altri. Né tantomeno un apporto vitaminico, proteico o calorico migliore di altri. E, chiaramente, secondo i ricercatori non vi sarebbero evidenze scientifiche a supporto della convinzione che una buona colazione possa favorire la perdita di peso corporeo.

Colazione, mito crollato: “Le calorie al mattino non aiutano a perdere peso”

Un’assunzione maggiore di calorie al mattino non sarebbe quindi una strategia adatta per perdere peso. Questo perché, secondo lo studio, il momento non sarebbe determinante rispetto alla capacità del nostro organismo di metabolizzare le calorie assunte. La ricerca, nello specifico, ha preso in esame un numero abbastanza ristretto di soggetti (16 uomini sani e 14 donne in condizione di obesità o di sovrappeso), ottenendo tuttavia degli elementi importanti sui quali elaborare la propria tesi. I partecipanti al test hanno seguito una dieta per un periodo di quattro settimane, tuttavia senza rispettare vincoli giornalieri. Per quanto riguarda gli apporti alimentari, invece, la regola prevedeva un 30% di proteine, 35% di grassi e un altro 35% di carboidrati. Con la particolarità di consumare una colazione oppure una cena più sostanziose.

Finite le prime quattro settimane e trascorsa una di pausa, gli stessi soggetti hanno osservato una nuova dieta (opposta alla prima) per un periodo di altre quattro settimane. Lo scopo, misurare il metabolismo e comparare gli effetti ottenuti tramite l’assunzione di tali percentuali di componenti nutritive in senso inverso rispetto al precedente esperimento. Secondo quanto emerso dall’analisi finale, i soggetti in questione hanno perso mediamente 3 chili (o poco più) in ognuno dei due periodi di quattro settimane. Con un aspetto significativo legato alla colazione: qualora questa fosse stata più abbondante, infatti, la sensazione di appetito durante il giorno si manifestava in forma minora. Una particolarità che, naturalmente, potrebbe avere il suo peso in ottica dimagrimento.

A fronte dei limiti dello studio, tuttavia, è bene ricordare che una colazione composta da alimenti facilmente digeribili dal nostro organismo è consigliabile. Anche perché il consumo energetico non differisce tra sera e mattina. Anzi, a parità di condizione, una cena leggera sarebbe preferibile.

Gestione cookie