Occhio all’assegno unico universale per figli a carico. Importanti cambiamenti in vista, con alcuni che perdono un bel po’ di soldi.
Importanti cambiamenti in vista con l’arrivo del 2023 per quanto riguarda l’assegno unico universale per figli a carico. Ma cosa c’è da aspettarsi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Siamo ormai giunti quasi alla fine del mese di novembre. Questo vuol dire che fra qualche settimana ci ritroveremo a dover dire addio all’anno in corso per dare il benvenuto al 2023. Un nuovo anno che, si spera, porterà con sé delle notizie positive, soprattutto considerando che giungiamo da oltre due anni particolarmente difficili, a causa del Covid e del preoccupante aumento generale dei prezzi.
Proprio in tale ambito, pertanto, non possono passare inosservati gli ultimi chiarimenti da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale sull’assegno unico universale per figli a carico. In particolare sono previsti importanti cambiamenti per quanto concerne l’assegno unico universale per figli a carico. Ma cosa c’è da aspettarsi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Mentre molte famiglie temono di dover fare i conti con l’ennesima stangata in bolletta a causa del caro energia, giungono importanti novità per quanto riguarda l’assegno unico universale per figli a carico.
Ma cosa c’è da aspettarsi? Ebbene, a tal proposito ricordiamo innanzitutto che tale contributo economico spettano ai nuclei famigliari con figli a carico fino al compimento del 21esimo anno di età o figli disabili senza limiti anagrafici.
L’importo differisce a seconda dell’Isee della famiglia interessata, per un valore massimo pari a 175 euro per figlio. Questo in presenza di un reddito annuo lordo di importo inferiore a 40 mila euro.
Nel caso in cui, invece, il reddito sia superiore a 40 mila euro, allora viene corrisposto un assegno unico dall’importo minimo, quest’ultimo fissato a 50 euro per figlio. Tali importi, tuttavia, potrebbero essere aumentati nel corso del 2023 in modo tale da far fronte all’aumento generale dei prezzi. Su questo aspetto, comunque, non vi sono ancora conferme.
Sempre con l’arrivo del 2023, comunque, si potrà fare i conti con delle importanti novità. In particolare a partire dal prossimo anno non sarà necessario presentare una nuova domanda. Tale contributo economico, infatti, verrà rinnovato in automatico, a patto di presentare l’Isee.
Nel caso in cui non si presenti l’Isee bisognerà compilare nuovamente la domanda per l’assegno unico universale, avendo l’accortezza di fare un’auto dichiarazione inerente la situazione reddituale del proprio nucleo famigliare. In questo caso, comunque, verrà riconosciuto l’importo minimo di tale misura, pari a 50 euro per figlio, salvo rivalutazione.
Ci sono poi diversi genitori che si ritrovano, purtroppo, a dover fare i conti con la perdita di un bel po’ di soldi. Si tratta, in pratica, di coloro che hanno provveduto ad inviare la domanda per l’assegno unico universale per figli a carico dopo il 30 giugno 2022. Quest’ultimi, infatti, non riceveranno il pagamento degli arretrati, calcolati a partire dal mese di marzo.
I nuclei famigliari che hanno presentato domanda per l’assegno unico universale per figli a partire dallo scorso 1° luglio, ricordiamo, si vedono erogare tale contributo economico da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale a partire dal mese successivo a quello della presentazione della domanda stessa.
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