Dall’addio ai contanti alla sparizione dell’obbligo del POS sotto i 30 euro. Il nuovo Governo inverte la rotta e gli esercenti sorridono.
Cosa accadrà dal 1° gennaio 2023 in relazione ai contanti? Scopriamo le novità indicare dall’esecutivo nella Legge di Bilancio.
Tra vecchio e nuovo un abisso di vedute. Se Draghi puntava all’eliminazione del contante con l’introduzione dell’obbligo del POS anche per pagamenti di piccolo importo, Giorgia Meloni inverte la tendenza restituendo ai contanti se non un ruolo da protagonista da co-protagonista. Gli esercenti, infatti, potranno tornare a rifiutare un pagamento sotto i 30 euro. Un sospiro di sollievo per i negozianti costretti dallo scorso 1° luglio a dire sempre “sì”, anche davanti al costo di una pacchetto di gomme. Per quanto riguarda i cittadini la novità indispettisce chi ormai si era abituato ad uscire di casa senza contanti ma rasserena chi non ha mai voluto rinunciare alle banconote cartacee. Riepilogando, nel 2023 attenzione a non avere nel portafoglio almeno 30 euro!
Contanti, il ritorno da gennaio 2023?
La manovra fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri prevede una soglia limite entro la quale l’esercente può rifiutare un pagamento con il POS. Tale limite è fissato a 30 euro. Ciò significa che rifiutare una transizione elettronica per importi sotto i 30 euro non porterà a nessuna sanzione. Ricordiamo che dal 1° luglio 2022 ogni venditore era obbligato ad accettare qualsiasi pagamento tramite POS, anche se di importo minimo, per non rischiare di dover pagare una multa di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione negata.
Questa direttiva ha messo per diversi mesi consumatori contro tabaccai ma ora si arriva ad una risoluzione che avvantaggia i secondi. Nessuna denuncia potrà più arrivare rifiutando di far pagare con il POS – sempre nel limite previsto dalla Legge di Bilancio – e si potranno, così, tornare a chiedere i contanti. L’esenzione, dunque, si estende dalle sigarette e dai valori bollati a ogni altro articolo che costa fino a 29 euro.
Chi sono i diretti interessati
A beneficiare della nuova direttiva del Governo Meloni non sono solamente i tabaccai e i commercianti in generale ma anche gli artigiani, gli avvocati, i medici, gli psicologi e tutti i liberi professionisti che erogano un servizio dal costo inferiore ai 30 euro. Una decisione, dunque, dalla parte dei venditori che si accompagna a tanti altri interventi decisi dalla manovra fiscale. Per restare nel settore tabacchi citiamo l’aumento della tassazione di sigarette e cannabis legale.