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Call center e telefonate moleste, ci hanno preso in giro: “Siamo stanchi, basta!”

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Paolo Marsico

Una problematica più che mai presente nella nostra società che merita di essere trattata nel giusto modo. 

Troppo spesso, nel corso di una singola giornata si viene ripetutamente, disturbati, è quello il termine esatto da chiamate che provengno da call center sparsi su tutto il territorio nazionle che provano a vendere qualsiasi cosa, proporre qualsiasi offerta, incentivare il passaggio a questa o a quell’altra offerta telefonica e quant altro. A niente sono valsi i proclami dei vari Governi succedutisi rispetto alla ruolo risolutore del Registro delle Opposizioni.

Eco di Milano

Il Registro delle opposizioni stando alle disposizioni dei precedenti governi sarebbe dovuto servir per raccogliere, per l’appunto, le opposizioni dei cittadini in merito all’essere contattati ripetutamente da decine di call center al giorno. Ogni volta che tal misura è stata presa seriamente in considerazione sono scattate le contromisure da parte delle aziende e di chi alla fine c’è dietro di loro. Un modo o un altro per scampare alla norma lo si è sempre trovato insomma.

Il risultato è che a oggi, le cose non sono affatto cambiate, anzi, quasi sono peggiorate. I cittadini continuano a essere tempestati di telefonate in ogni moemnto nonostante le iscrezioni al registro in questione e nulla è come dovrebbe essere. Non c’è tutela, non c’è protezione alcuna nei confronti degli utenti. Le aziende di telemarketing lavorano indisturbat e di conseguenza disturbano e nemmeno poco la vita dei cittadini italiani.

 

“In primis  – prosegue Federconsumatori – abbiamo chiesto un riscontro in merito alla tipologia di utenza registrata: il 58,9% dei rispondenti dichiara di aver iscritto al Registro il proprio numero di cellulare, quasi il 40% (39,9%) di aver registrato sia la linea fissa che quella mobile e appena il 2,2% riferisce di aver registrato solo il numero fisso. Tali percentuali appaiono coerenti con l’importante diminuzione dell’impiego del telefono fisso verificatasi in questi anni in favore della crescente diffusione dei dispositivi mobili. Il dato più rilevante e anche allarmante che emerge dalle nostre rilevazioni consiste nel fatto che il 98,5% degli intervistati, quindi la quasi totalità, dichiari di continuare a ricevere telefonate indesiderate sulla numerazione registrata anche dopo il regolare completamento della procedura di iscrizione”.

Per quanto riguarda l’ambito di riferimento dei contatti ricevuti successivamente alla registrazione – conclude –  gli utenti identificano nelle società di energia, gas e telefonia i mittenti della maggior parte delle chiamate, anche se non mancano le telefonate da parte di finanziarie e società di trading online. All’atto pratico, dunque, nella maggior parte dei casi l’iscrizione al Registro si rivela inutile”.

Registro delle opposizioni, i cittadini protestano: la voce degli italiani

Di recente una mail arrivata in redazione ci ha di fatto messi di fronte a quella che è la reazione vera dei cittadini rispetto alla questione Registro delle opposizioni. I cittadini sono stanchi, cosi come ribadisce una nostra lettrice, la signora Giovanna Occhetto, di Bologna, commercialista con uno studio ricavato tra le mura domestiche. Chiaramente per lei ricevere chiamate di continuo rappresenta un doppio fastidio. Queste le sue parole:

La cosa che più mi infstidisce è la totale presa per i fondelli da parte di queste aziende. Spesso mi caputa di ricevere anche dieci chiamate al giorno dallo stesso disco registrato, non più operatori, ma dischi registrati. A questo punto, mi chiedo, non era meglio prima? Almeno in quel modo migliaia di ragazzi avevano un lavoro, venivano pagati per quello. Oggi invece? Le aziende guadagnano, a noi rompono le scatole di continuo ma i soldi li tengono tutti per se. Di certo il disco registrato non dovrebbe avere delle specifiche pretese, o no?

Problema risolto dunque? Nemmeno per sogno. Gli italiani continuano ad essere disturbati decine di volte al giorno, quando va davvero male. Dall’altra parte chi controlla? Nessuno. Chi stabilisce le regole, chiare e decise? Nessuno. Chi ci perde? I cittadini, chiaramente.

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Paolo Marsico

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