La stufa a pellet permette un risparmio dei consumi notevole rispetto ai termosifoni ma perché accontentarsi quando con alcuni trucchi il salvadanaio si riempirebbe di più?
Al risparmio non c’è mai fine conoscendo quali comportamenti mettere in pratica e quali evitare. Vale anche per le stufe a pellet.
Dal mese di marzo le case degli italiani ospitano un nuovo sistema di riscaldamento. Da quando i costi del gas sono iniziati a salire, infatti, tante famiglie hanno optato per il fotovoltaico e i pannelli solari oppure per la pompa di calore o la stufa a pellet. Quest’ultima convince maggiormente per il prezzo più contenuto dell’investimento iniziale. E così ha fatto la sua apparizione nei salotti e nelle cucine per assolvere il compito di riscaldare l’ambiente durante i mesi più freddi dell’anno. Basterà munirsi dei sacchi di pellet che – nonostante siano aumentati di costo – garantiscono comunque un risparmio rispetto ai termosifoni. Ma perché accontentarsi se con alcuni accorgimenti si potrebbe ingrassare ancora di più il maialino salvadanaio?
La manutenzione e la qualità sono alla base del risparmio. Paradossalmente, spendendo più soldi nell’acquisto del pellet si risparmieranno più soldi nell’uso dell’apparecchio. Il materiale che si compra se scadente non brucerà come previsto, lascerà residui che a lungo andare rovineranno la stufa prima del previsto intasando sfiati e tubature.
Fondamentale, poi, verificare l’umidità segnalata sul sacchetto dei cilindretti di legno. Più la percentuale sarà alta più tempo ci vorrà per la combustione. Non solo, il pellet brucerà male vanificando molti sforzi di risparmio. In generale, l’umidità dovrà risultare inferiore al 10%. Un altro trucco di risparmio riguarda l’acquisto del materiale sfuso. Mancando il confezionamento il costo risulterà più basso.
Infine, potrebbe essere una soluzione da provare appoggiare una ventola sulla stufa quando in funzione in modo tale da diffondere maggiore calore nell’ambiente e mantenerlo più a lungo.
Concludiamo ricordando che il prezzo di 13/15 euro al chilo di un sacchetto di pellet non deve apparire esagerato. Non in questo particolare contesto storico. Si potrebbe avere la fortuna di trovarlo a uno, due euro in meno risultando comunque di qualità ma se vi propongono un prezzo inferiore potrebbe trattarsi di una truffa.
L’aumento spropositato della domanda non supportato da un’offerta altrettanto ampia non consente costi di 3/4 euro come dieci mesi fa. I cilindri di legno non sono di facile reperibilità, in Italia le aziende produttrici mancano e le importazioni sono in calo perché il legno è una risorsa anch’essa sempre meno reperibile.
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