Non sono realizzati in metallo giallo ma alcuni pezzi da 50 centesimi di euro ne valgono tanto quanto pesano. Il motivo è semplice…
Guai a sottovalutare le monete piccole. Almeno quelle di medio valore, visto che i famigerati “bronzini” hanno iniziato lentamente a scomparire.
Dai 10 centesimi di euro in su, i soldi diventano improvvisamente buoni. Forse per la loro livrea dorata, che quasi porta a pensare (e in un certo senso è così) che il loro valore monetario sia maggiore rispetto a un soldo di colore meno acceso. Attenzione però perché, mai come in questo caso, non tutto quel che luccica è oro. Anzi, del metallo giallo non ve n’è traccia nei nostri Euro, realizzati (per quel che riguarda i cents da 10 a 50) in una particolare lega composta da zinco, rame, alluminio e stagno. Nemmeno i metalli nobili dunque. Il loro valore, infatti, non è conferito dai materiali che li compongono quanto dalla loro utilità nel quotidiano. E, visto che l’uso dei contanti andrà via via scemando, da eventuali particolarità che li contraddistinguono.
In questo senso, i maggiori interessati sono senza dubbio i collezionisti. E tutti coloro che, venuti a conoscenza di un particolare dettaglio della moneta in questione, si affannino a verificare i soldi nel proprio portafogli per capire se il loro valore possa essere più elevato (anzi, ben più elevato) di quello reale. Apparentemente, le monete di Euro non differiscono le une dalle altre, se non per il retro, diverso per ogni Paese dell’Eurozona. Sul fronte, la mappa dell’Europa, le 12 stelle e il valore nominale. Se i dettagli decisivi vanno ricercati, l’ausilio di abili numismatici sarebbe essenziale. In alcuni casi, però, l’evidenza è lapalissiana.
Questi 50 centesimi valgono oro: ecco qual è il dettaglio decisivo
Esistono determinati episodi piuttosto famosi in merito a monete particolari. Non saranno sfuggiti, anche ai meno esperti, i diversi articoli legati alla moneta da un centesimo di euro coniata con la Mole Antonelliana (destinata a essere raffigurata sui 2 cents) anziché Castel del Monte. Un errore corretto in realtà piuttosto presto e, per questo, con una tiratura limitata delle monete sbagliate. Sufficiente, però, per farne schizzare il valore a livelli elevatissimi, rendendole un obiettivo primario per i collezionisti. Altri casi riguardano le prime emissioni di monete. In questi casi, è l’anno a fare la differenza: prima risulteranno coniate, più il loro valore sarà elevato. Ad esempio, nell’ambito del collezionismo, fra le monete più ricercate figurano i 50 centesimi del 2007, il cui valore è però tutto sommato limitato (qualche decina di euro). Ben diverso è il discorso per le monete di inizio Millennio, ossia le prime a essere emesse.
Per tali monete, però, oltre che l’anno conta il luogo. Ad esempio, i 50 centesimi spagnoli datati 2000 valgono 200 euro. Altri coniati in Francia ai primordi dell’epoca Euro valgono addirittura 350 euro. Corsa anche ai 50 centesimi di Malta datati 2008, anch’essi nell’ordine di svariate centinaia di euro come valore. Per non parlare di quelli coniati per la Città del Vaticano e sulla cui effige sono presenti Giovanni Paolo II piuttosto che Benedetto XVI. Pezzi piuttosto rari che, accanto al valore nominale, detengono delle valutazioni record per il mercato monetario. Non solo roba per collezionisti.