L’Agenzia delle Entrate chiarisce alcuni passaggi sul Bonus Casa. L’agevolazione resta fino al 2024 ma solo in questi termini.
Quando c’è di mezzo la ristrutturazione, un bonus (qualunque esso sia) torna sempre utile. Un po’ per ammortizzare le spese, un po’ per cercare di rientrare in possesso di qualche somma in fase di detrazione.
Fra le tante incognite che hanno accompagnato la transizione del Governo, le agevolazioni legate alla casa (o meglio, ai lavori necessari) non rientravano tra i bonus traballanti. Anche perché, in buona parte, il loro futuro era già stato definito. Soprattutto per quel che riguarda il Superbonus, ormai avviato verso la fase di accantonamento progressivo da qui al 2024. Per il resto, ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate ad aggiornare il programma, con una guida per i Bonus Casa da qui ai prossimi due anni. Un periodo durante il quale sarà ancora possibile usufruire delle agevolazioni sugli interventi domestici, siano essi di efficientamento energetico o di semplice ristrutturazione. A patto di rispettare prerogative e requisiti, chiaramente.
Attenzione, perché qualche novità ci sarà. Il Fisco, infatti, ha diramato gli aggiornamenti nella sua guida di ottobre indicando sia le proroghe decise che le nuove istruzioni relative al Superbonus. La prima questione riguarda la detrazione Irpef sugli interventi di ristrutturazione o lavori vari, allungata fino al 2024. Per quanto concerne il Superbonus, invece, qualche convergenza è stata effettuata sulla cessione del credito. Non proprio una novità ma comunque un passaggio importante su uno degli argomenti più complessi fra quelli legati alle agevolazioni fiscali. La guida dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe però aver definitivamente messo a posto tutti i tasselli.
Bonus Casa, dall’Irpef al Superbonus: la guida dell’Agenzia delle Entrate
La detrazione Irpef resta quella disciplinata dal Testo unico delle imposte sui redditi e passerà dal 36% al 50%. Con tetto massimo di spesa sui lavori di ristrutturazione non superiore ai 96 mila euro. Cifra rimasta tale, nonostante sul bonus in questione si siano avvicendate diverse proroghe. L’ultima Legge di Bilancio ha posticipato la scadenza finale dell’agevolazione al 31 dicembre 2024, con riduzione progressiva sia della percentuale detraibile che della soglia massima di spesa. Al netto di ulteriori proroghe che, magari, il Governo Meloni deciderà di adottare, la detrazione Irpef finirà al 2024 tornando al 36% e con una soglia di spesa non superiore a 48 mila euro. Restano gli stessi, invece, gli interventi per i quali è prevista: dal restauro al risanamento alla manutenzione straordinaria, fino alla ristrutturazione edilizia.
È necessario che tutti gli interventi siano eseguiti da imprese di costruzione e da cooperative edilizie. Le quali saranno peraltro tenute all’assegnazione dell’immobile entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori eseguiti. L’Agenzia delle Entrate, inoltre, chiarisce che saranno ammessi alla detrazione non solo i proprietari degli immobili ma anche i nudi proprietari, i titolari dei diritti reali di godimento, assegnati, imprenditori individuali (per immobili non categorizzati come beni strumentali) e soci di cooperative. Inoltre, in caso di separazione, l’agevolazione del Bonus Casa resta spettante anche al coniuge separato, purché assegnatario dell’immobile (intestato in questo caso all’ex). Resta poi valida l’alternativa alla detrazione fiscale, ovvero lo sconto in fattura. O, terza opzione, la cessione del credito. In questo caso corrispondente alla stessa cifra della detrazione.