Aprire una tabaccheria: è davvero tutto cosi semplice?

Di questi tempi l’idea di una attività commerciale tutta per se potrebbe certo essere un azzardo. Non del tutto però.

Quanti italiani sognano per se una attività commerciale, un contesto da titare su a piccoli passi, qualcosa da far crescere insieme alla propria esperienza nel settore. Di questi tempi, poi considerata l’incertezza generale dettata dalle dinamiche assolutamente negative scaturite dalla crisi il tutto può sembrare un vero e proprio azzardo. Ad ogni modo, al giorno d’oggi, poche risultano essere le attività commerciali di relativo sicuro successo.

Come aprire una tabaccheria
Eco di Milano

Aprire una tabaccheria, potrebbe essere una avventura non da poco. In questo specifico caso ci troviamo di fronte ad una di quelle attività che se piazzate nel posto giusto, con il giusto volume di clientela può davvero far decollare i sogni di qualsiasi piccolo imprenditore. Dare il via a tutto non è certo facile, parliamo di un tipo di attività che necessità di specifiche licenze per la vendita di artioli e servizi forniti dallo Stato e di conseguenza il tutto non è certo di facile accesso. Ad ogni modo, almeno in teoria il percorso potrebbe essere più semplice di quanto possa sembrare.

Quando parliamo di tabaccheria facciamo riferimento ad uno specifico negozio in cui sono venduti, cosi come anticipato prodotti e servizi collegati a doppia mandata direttamente con lo Stato. Parliamo dunque di sigari, sigarette, valori bollati, Gratta e vinci, ricariche telefoniche, prpagate, servizio pagamenti utenze e non solo e tanto, tanto altro. Il tabaccaio insomma è una persona che agisce, in merito a certe operazioni di vendita in nome e per conto dello Stato.

Il tutto è rigidamente regolamentato, un tabaccaio, ad esempio sa benissmo cosa non può vendere, almeno in partenza e soprattutto cosa può vendere. Prodotti del Monopolio di Stato, quindi, ma no solo. Caramelle, dolciumi e tanto altro, in alcuni casi giocattoli, articoli di ogni tipo e anche giornali in certi casi. La prima cosa da fare, quindi, per chi volesse aprire una simile attività è quella di valutare ogni aspetto di quella che di fatto è l’intera operazione.

Fattibilità insomma, costi, posizione, potenziali guadagni e quant’altro. Numerose le informazioni da scrutare alla perfezione prima di prendere in considerazione la possiblità di aprire una tabaccheria tutta poca. Massima attenzione, ad esempio al settore dei tabacchi, le cui rivendite sono classificate dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli in quattro distinte tipologie:

  • rivendite ordinarie, vale a dire le classiche tabaccherie;
  • rivendite speciali, situate presso porti, aeroporti, stazioni dei treni, aree di servizio autostradali e non solo;
  • patentini interni a bar, circoli, oratori, sale da intrattenimento o locali molto frequentati. In pratica si tratta di autorizzazioni speciali concesse a chi ha già altre attività, ma intende cominciare a vendere anche prodotti da tabaccheria;
  • distributori automatici, installati dal rivenditore nelle immediate vicinanze della tabaccheria stessa.

Aprire una tabaccheria: in questo modo è possibile dare vita al vostro sogno

Cosi come anticipato per dare vita a una nuova tabaccheria c’è bisogno di una licenza ben specifica non sempre semplice da ottenere. In alternativa si potrebbe immaginare, per esempio, cosi come spesso capita, di rilevare la licenza di una precedente attività commerciale del settore. Uno degli aspetti da prendere in considerazione i questi casi è la distanza con altre attività commerciali simili. I limiti da rispettare, in questo caso, al fine di ottenere la relativa licenza di vendita sono i seguenti:

  • 300 metri in Comuni con meno di 30mila abitanti;
  • 250 metri per i Comuni con popolazione tra i 30mila e i 100mila abitanti;
  • 200 metri per Comuni con più di 100mila abitanti.

L’assegnazione della licenza di vendita, cosi come anticipato in precedenza non è certo una operazione definibile semplice e di sicura riuscita, anzi. La persona interessata ad aprire una nuova attività in questo specifico settore avrà quindi il compito di presentare un preciso piano definitivo, in seguito all’eventuale accettazione di tale piano, l’assegnazione della licenza potrebbe avvenire attraverso una delle segunti modalità:

  • Nei Comuni con una popolazione al di sotto dei 30mila abitanti, l’assegnazione si compie per concorso. Si tratta però di un iter cui possono partecipare soltanto alcune specifiche categorie di soggetti e ci riferiamo ad esempio ad invalidi o a profughi già assegnatari di licenza equivalente nel territorio d’origine.
  • Nei Comuni più grandi e nei capoluoghi di provincia, invece, il meccanismo di assegnazione della licenza per aprire una tabaccheria funziona con un’asta pubblica dell’Agenzia Dogane e Monopoli. Ad essa può partecipare ogni persona che abbia locali idonei ad essere utilizzati come tabaccheria, nella zona individuata. Ma se dall’asta non dovesse esservi un vincitore, le Dogane potranno avviare una trattativa privata.

Per quel che riguarda, dunque, l’aspetto puramente burocratico i requisiti da presentare per aprire una propria tabaccheria sono di fatto i seguenti:

  • piena osservanza dei requisiti morali e legali previsti per tutti coloro che vogliono avviare un’attività in Italia
  • apertura della partita IVA, in quanto si tratta di attività di commercio
  • predisposizione dei locali in modo conforme alle regole della legge
  • comunicazione dell’inizio dell’attività al Comune
  • iscrizione al Registro delle Imprese
  • partecipazione ad un corso di formazione per rivenditori di tabacchi, previsto dalla legge
  • pagamento dei diritti SIAE
  • richiesta del permesso per mettere l’insegna.

Concludendo, entrando nel merito specifico dei costi da sostenere per l’apertura di una tabaccheria possiamo dire che nel caso in cui si avvii una attività da zero si andrebbe a intraprendere un percorso più complesso ma meno dispendioso. I costi si aggirano tra i 100mila e i 150 mila euro. Nel caso invece di licenza e attività rilevata parliamo di una cifra complessiva di almeno 250mila euro. Meno burocrazia ma costi maggiori, in sintesi. Non parliamo certo di uno scherzo, questo è vero, ma a ogni modo, cosi come anticipato nella giusta posizione e con il giusto volume d’affari possiamo parlare di una tipologia di attività commerciale davvero redditizia.

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