Attenzione, in caso di rimborso anticipato dei buoni fruttiferi postali si rischia di perdere soldi? La verità che non ti aspetti.
Sono in molti a chiedersi se, nel caso in cui richieda il rimborso anticipato dei buoni fruttiferi postali, si rischi o meno di perdere una parte del denaro investito. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Inutile negarlo, i soldi, pur non essendo garanzia di felicità, si rivelano essere indubbiamente utili nelle più sparate circostanze. A partire dalla spesa settimanale fino ad arrivare all’abbigliamento, passando per le piccole esigenze quotidiane, in effetti, sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio.
Se poi si considera anche il caro vita che riduce il nostro potere di acquisto, è facile intuire il motivo per cui sempre più persone desiderano investire in buoni fruttiferi postali. Proprio soffermandosi su quest’ultimi non mancano alcuni dubbi.
In particolare sono in molti a chiedersi se, nel caso in cui richieda il rimborso anticipato dei buoni fruttiferi postali, si rischi o meno di perdere una parte del denaro investito. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Buoni fruttiferi postali, occhio al rimborso anticipato: tutto quello che c’è da sapere
Come già detto, sono in molti a chiedersi se, nel caso in cui richieda il rimborso anticipato dei buoni fruttiferi postali, si rischi o meno di perdere una parte del denaro investito. Ebbene, come sottolineato dalla Cassa Depositi e Prestiti, i buoni fruttiferi postali garantiscono il rimborso del capitale investito al 100%.
Vi è solo un caso nel quale è possibile che il valore di rimborso del titolo risulti inferiore alla somma investita. Ovvero questo può capitare nel caso in cui venga applicata l’imposta di bollo e l’importo di quest’ultima risulti superiore agli interessi maturati.
A tal proposito è bene ricordare che l’imposta di bollo viene applicata solo su titoli di importo superiore a cinque mila euro. In tutti gli altri casi non viene applicato il pagamento di tale voce. Come riportato sempre sul sito della Cassa Depositi e Prestiti, infatti, è bene ricordare che a partire dal “2014 l’imposta minima di euro 34,20 è stata abolita”.