Il titolare di una tabaccheria di Foggia esprime le sue recriminazioni contro la Sisal. “Mi sta facendo perdere clienti e incassi”.
Il montepremi del Superenalotto è altissimo e non approfittarne in questo momento significa perdere molti soldi. È ciò che sta accadendo ad un tabaccaio pugliese.
Una storia che riporta tutta l’amarezza e la delusione di un titolare di una tabaccheria a Foggia, situata in via Paolo Telesforo 26/28. A fornire i dettagli della vicenda proprio l’uomo, Giulio Corcetti, protagonista di questa vicenda paradossale. Tutto inizia da un guasto al terminale del Superenalotto. In questo periodo il gioco è tornato in auge grazie al ricco montepremi in palio. Parliamo di 320 milioni di euro circa che fanno gola a tantissime persone. I giocatori, dunque, sono aumentati di numero e sarebbero potuti crescere anche i guadagni del titolare ma così non è stato. Il terminale, soggetto a usura, guasti e malfunzionamenti, deve essere riparato. Corcetti paga un canone annuo per poter ricevere assistenza al bisogno ma proprio nel momento del bisogno nessuno si è fatto vivo.
Come riferito dalla Sisal, l’assistenza per cui gli esercenti pagano un canone annuo è pronta a risolvere qualsiasi problema urgente e ad evadere le richieste di aiuto in massimo 24 ore. La velocità è essenziale per non creare disagi ai giocatori ma specialmente per impedire al rivenditore di perdere dei guadagni importanti.
Ebbene, per Giulio Corcetti i disagi sono iniziati lo scorso 8 novembre. Il lettore scanner del terminale utilizzato per il Superenalotto smette di funzionare. Non era la prima volta che il tabaccaio si trovava a dover affrontare un malfunzionamento. In soli due mesi di vita – dice Corcetti – è dovuto ricorrere a tre interventi tecnici. E lui non aveva alcuna intenzione di sostituire il vecchio terminale perfettamente funzionante con il nuovo apparecchio. È stato “costretto” da un responsabile commerciale Sisal Spa pena la mancata garanzia della continuità dell’assistenza.
L’assenza dello scanner non permette la lettura dei tagliandi vincenti e delle schedine giocate. Ne consegue un danno per i clienti ma soprattutto per l’esercente. Giulio Corcetti si è trovato nella condizione di dover indirizzare altrove i suoi affezionati clienti. A venti giorni dalla segnalazione, infatti, nessuno ha risolto il problema nonostante l’urgenza del caso.
Nessun tecnico si è presentato per cambiare o aggiustare l’apparecchio. Non solo, dopo tre chiamate in tre giorni successivi nessuno a più risposto alle sue telefonate. Gli operatori del numero verde continuano a dire che solleciteranno la pratica ma non possono fare altro. Nel frattempo il tabaccaio perde soldi e clienti. Giustamente reputa l’accaduto surreale e vergognoso. Oltre al danno, poi, la beffa. Nel mese corrente la Sisal preleverà dal suo conto il canone annuo pagato per un servizio mai reso.
Dar voce a Giulio speriamo serva per poter invogliare la Sisal a risolvere il prima possibile l’inconveniente con le più profonde scuse al cliente. Che dire, in un mondo utopistico restituirebbe anche un’annualità di canone ma, purtroppo, sappiamo bene che le favole – la maggior parte delle volte – rimangono tali.
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