Lo scorso weekend sono state diverse le patenti ritirate da parte delle forze dell’ordine. Il tutto è avvenuto in una specifica località del nord Italia
A rendere ancor più clamorosa la vicenda è la motivazione che ha portato ai provvedimenti. Si tratta di un comportamento piuttosto pericoloso per gli utenti della strada.
I problemi sulle strade in Italia sono sempre troppo frequenti e continuano a minare la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni. Per cercare di smorzare la situazione, le Forze dell’Ordine stanno incentivando sempre di più i controlli e a ciò sta avendo più di qualche effetto.
Un esempio piuttosto calzante è ciò che è accaduto lo scorso weekend a Padova, dove le pattuglie durante i posti di blocco hanno portato alla luce un quadro piuttosto increscioso, che stona con quello che è il decalogo della buona condotta in strada.
Patenti ritirate a raffica: qual è la causa scatenante
Durante le verifiche avvenute tra il 26 e il 27 novembre nell’ottica di scongiurare incidenti stradali e preservare la sicurezza dei cittadini sono emersi infatti dei particolari decisamente incresciosi.
I risultati hanno portato alla luce che a fronte di 151 identificazioni di persone a bordo, sono state ritirate 19 patenti di guida. Tra queste quella che ha fatto più scalpore è quella di un 22enne trovato con un tasso alcolemico nel sangue di 2,16 g/litro. In pratica oltre il quadruplo oltre il limite consentito.
Naturalmente oltre al ritiro della patente è arrivata anche la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il conseguente sequestro del veicolo. In generale molte delle persone fermate arrivavano da cene con amici e serate nei locali.
Per chi è stato sorpreso sotto la soglia dello 0,8 g/litro c’è stato invece solo il ritiro della patente, mentre chi è andato oltre questo limite ha avuto il trattamento completo con denuncia e sequestro del veicolo.
Insomma, un segnale forte da parte delle Forze dell’Ordine sempre più impegnate a scovare coloro che guidano senza criterio mettendo in pericolo gli altri e anche se stessi. Un lavoro che sicuramente sarà preso come spunto da altri colleghi sparsi in giro per l’Italia. D’altronde questo è un problema comune a tutto il paese purtroppo.