La stufa a pellet consente di ridurre i consumi e i costi in in bolletta ma sapendo cosa bruciare si potranno risparmiare più soldi.
Chi ha detto che i piccoli cilindri di legno siano l’unico materiale da utilizzare nelle stufe e pellet? Esistono valide alternative, vediamo quali.
Le famiglie italiane che hanno deciso di affrontare il freddo inverno con una stufa a pellet sono numerose. Da quando il prezzo del gas è iniziato a salire a causa delle guerra in Ucraina abbiamo assistito ad una vera e propria corsa all’acquisto di sistemi di riscaldamento alternativi ai termosifoni. Escludendo il fotovoltaico, troppo costoso e “ingombrante”, le scelte sono andate in direzione delle pompe di calore e delle stufe a pellet. L’affare è sembrato ottimo ed è ancora così sebbene il costo dei sacchi da 15 chili sia aumentano notevolmente. Non solo è raddoppiato ma anche triplicato arrivando a 13/15 euro a sacco. Nonostante questo rincaro, il pellet è ancora conveniente. Lo è ancora di più sostituendo i cilindri con altri materiali.
Stufa a pellet, i materiali da bruciare in alternativa
Le stufe nascono per essere utilizzate con il pellet perciò cambiare materiale potrebbe risultare rischioso. Prima di procedere, dunque, è bene consultare un tecnico esperto che potrà fornire le migliori indicazioni al riguardo. Potrebbero essere necessarie piccole modifiche al braciere della stufa per poterla adattare ad un nuovo combustibile da bruciare. Attenzione, poi, a non far cadere nemmeno un più piccolo pezzetto di plastica perché potrebbe danneggiare irreversibilmente l’impianto.
Fatti i dovuti preamboli cerchiamo di capire quali sono le alternative al pellet. Il nocciolino di sansa vergine è una prima soluzione di risparmio. Costa la metà dei cilindri ma lascia più residui. Occorrerà, dunque, pulire più spesso la stufa. Poi c’è il cippato di legna ben essiccato. Sono scaglie di legno che vengono tritate molto finemente e si possono anche produrre in autonomia avendo a disposizione la cippatrice.
Le possibilità non finiscono qui
I gusci delle mandorle se macinati ed essiccati rappresentano un’alternativa al pellet. Stesso discorso per i gusci di tutta l’altra frutta secca. Non hanno umidità, producono poca cenere e hanno una resa calorica ottimale. Se la quantità non è sufficiente si può chiedere al tecnico se è possibile mescolare i combustibili alternativi con i cilindri di legno.
Citiamo come ultima variante i chicchi di mais essiccati a condizione che vengano aggiunti ad un prodotto più idoneo dato che il mais tende a formare duri agglomerati che potrebbero danneggiare il braciere della stufa. Tra i vantaggi il fatto che il mais è ecologico al 100%, i residui di cenere sono di circa il 4%, non produce fumi e il costo è economico, circa 20 euro al quintale.