La pensione di invalidità civile riceverà un aumento nel 2023 a causa dell’inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto.
Per impedire che i pensionati finiscano con l’avere dallo Stato di fatto meno soldi di quanto spettino loro, esiste infatti un meccanismo di adeguamento automatico all’inflazione.
Questo meccanismo scatta il primo giorno di ogni anno, e così dal 1 gennaio 2023 anche le pensioni di invalidità civile aumenteranno. L’aumento sarà automatico e non ci sarà bisogno quindi di inoltrare nessuna richiesta all’INPS. L’adeguamento andrà direttamente ad aggiungersi al proprio assegno di invalidità. Una guida a chi può ottenere la pensione di invalidità civile nel 2023 e a quanto essa ammonterà il prossimo anno.
Pensione di invalidità civile: chi può ottenerla
La pensione di invalidità è un assegno che viene predisposto per coloro che soffrono di gravi patologie che impediscono il normale svolgimento della vita quotidiana e del lavoro. Per assegnare questa pensione lo Stato ha elaborato un sistema percentuale che valuta quanto la condizione di una persona influisca sul proprio stile di vita. Per ottenere una pensione di invalidità civile bisogna essere considerati invalidi almeno al 74%, con il massimo che raggiunge il 100%. A seconda di questa cifra varia anche l’entità dell’assegno che si riceve.
Non esiste però soltanto il cosiddetto requisito sanitario, che deve comunque essere certificato da un medico. Ci sono infatti anche due ulteriori paletti da rispettare per ottenere la pensione di invalidità civile. Il primo è quello dell’età: la pensione di invalidità civile si può ricevere soltanto se si hanno tra i 18 e i 67 anni di età. Al di fuori di questa forchetta esistono altre pensioni o indennizzi diversi dall’assegno civile.
Il secondo criterio è quello reddituale. Non bisogna infatti superare un certo reddito annuo se si vuole ottenere la pensione di invalidità civile. Questo reddito è di 5375,94 euro per chi ha la percentuale minima del 74% fino al 99%, mentre sale a 18295,10 euro se si raggiunge il 100% di punteggio di invalidità.
Aumenti e cifre per il 2023
Come le altre pensioni, la pensione di invalidità civile è sottoposta al meccanismo automatico di adeguamento all’inflazione. Questo aumento scatta all’inizio dell’anno e aumenta la pensione a seconda dell’inflazione dell’anno precedente. Dato che quest’anno l’aumento dei prezzi è stato molto più marcato rispetto all’anno scorso, ci sarà un adeguamento del 7,3% rispetto a dicembre 2022. Rispetto ad un anno fa, per effetto dell’anticipo dell’adeguamento voluto dal governo Draghi, sarà invece del 9,5%.
Comprendendo nel calcolo questa maggiorazione, la pensione di invalidità civile base dovrebbe ammontare a 312,98 euro. Questo vale per coloro che hanno tra il 74% e il 99% di invalidità. Chi invece ha il 100% di punteggio raggiunge i 709 euro al mese. Se si soffre di determinate condizioni, come la cecità o la sordità o si hanno problemi di comunicazione, si ricevono invece cifre più alter che arrivano a toccare i mille euro nel caso dell’indennità di accompagnamento per i ciechi totali.
Esistono poi tutta una serie di maggiorazioni a cui l’invalido civile può accedere in base a condizioni fisiche o reddituali. C’è quella da 10,33 euro se si hanno meno di 65 anni, che sale a 93,22 euro se si supera questa soglia di età. Quella da 395,73 euro se l’invalido al 100% ha meno di 60 anni e rispetta determinati limiti di reddito coniugale. I limiti di reddito di queste maggiorazioni sono indicati nella circolare INPS 107 del 20 luglio 2020.