Qual è il momento migliore per fare il pieno di carburante in vista dello sciopero che caratterizzerà il fine settimana?
Una protesta dei benzinai porterà disagi agli automobilisti. Niente carburante può significare rimanere a piedi se non si corre in tempo ai ripari.
Seppur lo sciopero dei benzinai riguarderà unicamente le pompe in autostrada, le previsioni stimano grandi disagi. Il prossimo fine settimana, infatti, è legato alla festività dell’8 dicembre. Tante scuole chiuderanno per il ponte e molte famiglie ne approfitteranno per spostarsi per una breve gita fuori porta di qualche giorno. Utilizzeranno, dunque, proprio le autostrade e potrebbero rischiare di rimanere senza benzina o diesel non facendo il pieno al momento giusto. I benzinai hanno deciso di incrociare le braccia in una forma di protesta contro il Governo. L’esecutivo, infatti, ha deciso di alzare le accise sui carburanti vanificando lo sconto dei 30,5 centesimi. Ora sarà solo di 18,3 centesimi con un aggravio di 12,2 centesimi a litro. Gli automobilisti, preso atto della decisione dei benzinai, dovranno tenere ben a mente le date della protesta nonché i prezzi per non avere problemi.
Quando fare il pieno di carburante per evitare lo sciopero
Gli automobilisti devono ricordare che lo sciopero durerà tre giorni, dal 13 al 16 dicembre 2022. Si tratta di 72 ore consecutive di blocco dei benzinai. Lo stop inizierà alle ore 22.00 del 13 per poi ripartire con l’operatività alle ore 22.00 del 16 dicembre. Ciò significa che è consigliabile fare il pieno il giorno 13 stesso se si devono compiere lunghi viaggi in autostrada oppure il giorno precedente per evitare file alle pompe di benzina.
Da qualche settimana i prezzi di diesel e benzina sono in calo, per questo motivo è consigliabile fare il pieno indipendentemente dalla possibilità di uno sciopero. Si riesce a fare benzina anche a 1,6 euro al Litro scegliendo il giusto distributore mentre il diesel gira intorno all’1,8 euro al litro in modalità self service ma non mancano le occasioni di scendere sotto all’1,7 anche per il diesel.
Le cause dello sciopero
I problemi rilevati dai benzinai sono diversi. A riferirli le associazioni Faib, Anisa e Fegica che hanno indetto lo sciopero. Sembrerebbe che un Decreto interministeriale non avrebbe accolto la richiesta di razionalizzazione della rete per una maggiore efficienza. Al contrario, sarebbe stato riproposto un sistema di imposizione di royalty – riferiscono le associazioni di categoria – che avvantaggerebbe esclusivamente i concessionari. La differenza che esiste tra viabilità ordinaria e autostradale, dunque, non si ridurrebbe a discapito dei titolari delle pompe di benzina presenti in autostrada.
L’esecutivo, dunque, deve intervenire efficacemente – ribadiscono Faib, Anisa e Fegica – oppure continuerà il degrado delle aree di servizio nonché la riduzione dei consumi da parte dei cittadini. In 10 anni sono già scesi dell’80%, un ulteriore peggioramento sarebbe insostenibile.