Si riapre la pista della proroga. Per quanto riguarda il Superbonus, possibile una soluzione last minute per sbloccare i crediti.
Il futuro del Superbonus era stato definito ben prima della Manovra. Innanzitutto nella sua struttura base, che prevedrà la detrazione del 110%, marchio di fabbrica della misura, solo per un numero limitatissimo di fruitori nel prossimo futuro.
“La proroga non ci sarà”. Era il sentore più diffuso fino a qualche ora fa. E in fondo non erano molte le speranze, visto che l’addio progressivo alla principale delle agevolazioni edilizie era stato anticipato già in fase di chiusura del Governo Draghi. Un punto in comune con il nuovo corso politico, che nella sua prima Legge di Bilancio ha confermato che il termine ultimo per presentare le Cilas utili per la comunicazione di inizio lavori resterà quello del 25 novembre 2022. Sempre che la detrazione cercata sia quella massima per l’anno 2023. Qualora l’istanza non fosse stata presentata entro il termine stabilito, infatti, la possibilità di detrazione non andrà oltre il 90%. Il nuovo Governo, infatti, sembrava aver chiuso le porte a ogni possibile proroga per le Cilas. Diverso, invece, il discorso per i crediti bloccati in fase di cessione.
Per queste situazioni, infatti, potrebbe essere possibile sbloccare l’impasse. Sempre che tutti i tasselli del relativo puzzle si incastrino nel modo giusto. Un primo quadro lo ha fornito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, giusto un passo prima delle votazioni in Commissione Bilancio in Senato sul decreto Aiuti quater. Un passaggio che, a detta di molti, avrebbe potuto essere un’occasione per allentare la vite sui bonus edilizi. E in effetti, qualche spiraglio su una possibile proroga del Superbonus in forma piena, visto che qualche fautore della dilazione dei tempi era stato individuato anche in maggioranza. Forza Italia su tutti, con qualche riscontro positivo anche in Fratelli d’Italia, partito della premier.
Superbonus, possibile proroga e sblocco dei crediti incagliati: le novità
Il sottosegretario Fazzolari, il 5 dicembre scorso, aveva chiuso alla possibilità di una proroga, concedendo priorità ai rediti di imposta. Sui quali, aveva chiarito, il Governo stava “tendando di trovare una soluzione”. Un quadro radicalmente e abbastanza incredibilmente cambiato, con un colpo di scena che si riservava una piccolissima percentuale per quel che riguarda il dibattito in commissione. E in effetti la pressione sull’esecutivo c’è stata e proprio sui punti caldi: mini-proroga per la presentazione delle comunicazioni per l’inizio dei lavori (Cilas) e sblocco per l’utilizzo dei crediti. L’estensione non sarebbe di molto: 31 dicembre 2022, apparentemente poco ma abbastanza per chi è in procinto di iniziare i propri lavori. Chiaramente, una decisione andrà presa a strettissimo giro. Da Forza Italia arrivano comunque segnali positivi al termine del vertice sulla Manovra a Palazzo Chigi.
Crediti bloccati
Per quel che riguarda lo sblocco dei crediti, una prima convergenza c’era già stata fra partiti e associazioni di categoria, concordi nel proporre l’utilizzo dei modelli F24 per riuscire a sgravare gli archivi degli enti creditizi dalla montagna di crediti legati ai bonus edilizi. Superbonus su tutti. Fazzolari aveva spiegato che, innanzitutto, era necessario inquadrare il meccanismo giusto per riuscire a rispondere all’esigenza, senza però gravare troppo sui conti pubblici. Una manovra di questo tipo, infatti, varrebbe almeno 60 miliardi che “non può pagare lo Stato”. Nelle ultime ore, Fratelli d’Italia ha parlato di “una soluzione non traumatica” da adottare per sbloccare la situazione. Tenendo conto del tempo che inizia a stringere.