In tempi di crisi economica e d’inflazione è inevitabile domandarsi quali siano i 4 supermercati economici in cui andare a fare la spesa. Diamo un’occhiata.
La crisi energetica, economica e l’aumento del tasso d’inflazione hanno avuto un effetto devastante sull’economia italiana e sui bilanci delle famiglie. Un sempre crescente numero di nuclei familiari si ritrova a dover fare il “triplo salto mortale” per arrivare a fine mese.
Il motivo? L’aumento dei costi dei generi di prima necessità e il deprezzamento del valore d’acquisto di salari e pensioni. Ed è così che le tasche si svuotano e i carelli sono sempre più poveri.
Per fortuna, in soccorso dei consumatori, arrivano gli esperti di Altroconsumo che hanno individuato i 4 supermercati economici che permetterebbero a milioni di famiglie di ottenere un concreto risparmio sulla spesa.
4 supermercati economici: l’indagine di Altroconsumo
In base a un’indagine condotta da Altroconsumo, su più 1100 punti vendita visitati e più di 1,6 milioni di prezzi osservati, i supermercati più convenienti sono quelli discount.
Facendo attenzione all’insegna del supermercato e scegliendo il punto vendita più economico è possibile risparmiare oltre €3300 all’anno per un nucleo familiare composto da 4 persone.
In questo periodo di crisi economica e di inflazione, Altroconsumo ha notato che i prezzi di alcune catene di supermercati sono aumentati notevolmente, mentre in alcuni discount i prezzi sono rimasti perlopiù invariati.
Le catene supermercati in cui è possibile risparmiare annualmente fino a 3350 euro sono quelle a marchio Aldi e Eurospin.
L’indagine ha analizzato i prezzi di tutti i supermercati/ipermercati di 67 città. Dall’indagine è emerso un’importante disparità di prezzi tra i punti vendita del Nord rispetto a quelli del Centro-Sud.
Ad ogni modo, dall’indagine è emerso che i punti vendita più economici sono quelli a marchio Aldi e Eurospin. Tuttavia, per chi fa la spesa mista nei supermercati, i punti vendita più economici sono quelli a marchio Famila Superstore e Dok. Per coloro che, invece, preferiscono acquistare prodotti di marca, il supermercato più conveniente è quello a marchio Esselunga.
Infine, tra i supermercati in cui i prezzi dei prodotti a marchio del distributore risultano essere più convenienti c’è il Carrefour.
Quali sono i supermercati più cari
L’indagine condotta da Altroconsumo non si è limitata ad individuare supermercati più convenienti ma ha stilato una vera e propria classifica, in cui inevitabilmente figurano anche i punti vendita più cari.
Confrontando i prezzi tra l’inchiesta condotta nel 2022 e quella condotta nel 2021, è emerso che mediamente i prezzi della grande distribuzione sono aumentati di 2,6%. Tuttavia, c’è un’importante differenza tra discount e super o ipermercati.
L’indagine in questione, infatti, ha analizzato i prezzi di 10 discount e 16 supermercati e iper. A differenza di quello che si potrebbe pensare, l’incremento maggiore di prezzi si è registrato proprio nei discount, con una media del 5,2%.
Nonostante i discount risultino più economici rispetto a super e ipermercati, sono anche quelli in cui si è registrato il maggior aumento di prezzi.
Di fatto, i super degli ipermercati hanno incrementato i loro prezzi medi del 1%.
Differenze geografiche
L’altro dato allarmante, emerso dall’indagine condotta da Altroconsumo, riguarda le discrepanze di prezzo tra le regioni del Nord rispetto a quelle del Centro-Sud. Sebbene questa differenza si stia livellando, i punti vendita delle regioni settentrionali risultano comunque meno cari rispetto a quelli ubicati al Centro-Sud.
Ad ogni modo, scegliendo i punti vendita dei marchi sopra indicati, a livello locale, ad esempio a Parma, è possibile risparmiare fino a 1.410 euro all’anno.
Se, invece, ci spostiamo a Venezia, Bologna, Ravenna e Vicenza, e seguiamo le indicazioni di Altroconsumo, è possibile ottenere un risparmio che oscilla tra i 145 e i 222 euro.
In base all’indagine condotta lo scorso anno, è emerso che il 70% dei punti vendita più economici si trovava nel Triveneto.
Per fortuna, quest’anno, la percentuale è scesa al 40%, distribuendo i punti vendita più economici in altre zone del paese.
Ad ogni modo, per trovare un negozio del Centro-Sud occorre andare il quattordicesimo e quindicesimo posizione. Lo scorso anno, il primo negozio delle regioni del Centro Sud figurava alla quarantesima posizione. Quindi è evidente che qualcosa sta cambiando in meglio.
Fermo restando che questi dati vanno contestualizzati, in base anche alle abitudini della popolazione locale. In linea generale, nelle regioni del Centro-Sud c’è ancora l’abitudine di recarsi nei piccoli negozi (salumeria, macellerie, ortofrutta). Di conseguenza, la scarsa affluenza nei super/ipermercati altera i dati dell’inchiesta.