I buoni fruttiferi postali possono essere un regalo alternativo sia per giovanissimi che per pensionati.
Il loro rendimento sicuro non influenzato dalle oscillazioni del mercato permette di fare previsioni a lungo termine sul guadagno che si ottiene ad impegnare i propri risparmi con le poste.
Si possono regalare i buoni postali ai propri figli, in modo che ricevano il denaro alla maggiore età. Se fatto abbastanza presto, questo investimento può assicurare un bel regalo al compimento dei diciotto anni. Con un investimento più corposo invece si possono anche ottenere ricavi che permettano di integrare la pensione. Una prospettiva allettante per molti ora che il panorama del pensionamento in futuro sembra sempre meno sicuro.
Regalare i buoni postali ai propri figli è una tradizione abbastanza radicata in Italia. grazie al rendimento garantito questo investimento permette di depositare presso le Poste Italiane somme relativamente piccole, che nel corso degli anni maturano interessi che vanno poi a costituire un piccolo fondo per il compimento dei diciotto anni di età del ragazzo. In questo modo il regalo si compie in due momenti, quello dell’acquisto del buono fruttifero postale e quello della consegna dei soldi una volta raggiunta la maggiore età.
I rendimenti non sono altissimi ma sono garantiti. Si va a scaglioni fino a raggiungere il 3,5% annuo. Ipotizziamo che alla nascita di un figlio al 1 gennaio 2023, i genitori vogliano regalargli dei buoni postali. Investendo 500 euro e ritirando i soldi al compimento del diciottesimo anno di età del bambino, si possono ottenere oltre 1000 euro, anche a fronte della ritenuta fiscale del 12,5% sugli interessi.
Ma i buoni fruttiferi postali si possono utilizzare come regalo anche senza essere così previdenti. Per coprire un eventuale ritardo basta investire una cifra più alta. Se ad esempio si vogliono regalare i buoni fruttiferi postali al proprio figlio di 10 anni, si possono investire 850 euro in modo da arrivare ai 1000 negli otto anni che mancano alla maggiore età.
Ma i buoni postali possono essere utilizzati anche come integrazione della pensione. In questo caso gli investimenti devono essere più corposi, e richiedono un impegno di lungo periodo dei fondi per avere i risultati sperati. Il problema però non riguarda la disponibilità, dato che i propri soldi sono sempre a disposizione, ma il premio fedeltà finale. Se si rispettano una serie di requisiti temporali infatti, Poste Italiane consegnerà alla fine degli anni indicati dal prodotto offerto, un bonus che rende l’investimento più conveniente.
Al momento i buoni fruttiferi postali migliori allo scopo di integrare la pensione sono i 4×4. Si tratta di prodotti che rimangono bloccati per 16 anni, e quindi sono creati per coloro che oggi hanno circa 50 anni. Con un rendimento alla scadenza del 53%, permettono di generare abbastanza denaro per ottenere una pensione integrativa fino ad un’età ragguardevole. Ad esempio un investimento da 30.000 euro in un buono fruttifero postale di questo tipo porta ad un guadagno di oltre 18.000 euro lordi alla fine del periodo di sedici anni prestabilito.Tolte le tasse si ottengono in totale oltre 45.000 euro tra interessi e cifra originale investita.
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