Con i rincari del gas scaldare la propria casa tramite pompe di calore sta diventando una soluzione sempre più apprezzata.
Le pompe di calore riscaldano la propria abitazione tramite energia elettrica, invece che tramite una caldaia a gas.
Il loro utilizzo permette di liberarsi completamente della bolletta del metano. Ovviamente comportano un aumento della spesa per l’energia elettrica, ma questa può essere ammortizzata in vari modi. Le pompe di calore possono essere di vari tipi, da quelle dei condizionatori estivi a doppia azione, che possono essere installati anche affianco al riscaldamento di casa, fino ai casi in cui sono l’unica fonte di calore per l’intero appartamento, installate fin dalla costruzione e integrate tramite irradiazione a pavimento. Ma quanto è possibile risparmiare con le pompe di calore? Ecco tutti i dati delle ultime ricerche.
Le pompe di calore sono impianti che utilizzano l’energia elettrica per riscaldare un’abitazione, invece di bruciare combustibile, sia esso metano, gasolio o biomassa. Esistono quattro principali tipi di pompe di calore disponibili sul mercato. Quella più diffusa è probabilmente la pompa aria-aria, che è quella presente nei cosiddetti condizionatori split. Spesso quando si installa un sistema di condizionamento dell’aria per il raffreddamento estivo, viene data la possibilità di installare un sistema con pompa di calore integrata.
Le pompe più diffuse per il riscaldamento di casa sono però quelle aria-acqua. Questi sistemi prendono calore dall’aria esterna e lo trasferiscono all’acqua di casa, sia quella sanitaria che quella da riscaldamento. Entrambe queste pompe dipendono dall’aria esterna, quindi se le temperature scendono molto diventano poco efficienti e iniziano a consumare parecchia energia per riscaldare l’abitazione. Possono però essere installate ovunque, a differenza delle altre due tipologie.
Le pompe di calore geotermiche e quelle acqua-acqua sono le più efficienti in assoluto. Sfruttano l’una il calore del terreno e l’altra quello dell’acqua di falda. Per avere la prima però è necessaria una sonda geotermica che catturi il calore del terreno sotto i dieci metri di profondità. Per la seconda invece bisogna costruire un pozzo dal quale attingere all’acqua. La temperatura costante di entrambe queste fonti rende le pompe di calore efficienti, ma questi impianti sono molto costosi da installare.
Tralasciando i costi di installazione, che specialmente nei casi di pompe acqua-acqua e geotermiche variano moltissimo a seconda delle caratteristiche del terreno, le pompe di calore permettono un risparmio piuttosto accentuato rispetto al riscaldamento tradizionale. In particolare se si parla di pompe installate appositamente per il riscaldamento, mentre il discorso cambia se si usano i condizionatori split.
In ogni caso, il risparmio è evidente secondo i dati ENEA, l’agenzia per l’energia, le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile. Secondo le ultime rilevazioni infatti chi utilizza una pompa di calore risparmia all’anno 402,56 euro in media rispetto a chi utilizza metodi di riscaldamento tradizionali. Un vantaggio sensibile, accentuato in caso si disponga di mezzi di produzione propria di elettricità come i pannelli fotovoltaici.
Per questa ragione le pompe di calore hanno accelerato la loro diffusione negli ultimi anni. Secondo la EHPA, l’associazione dei produttori di pompe di calore europea, nell’ultimo anno sono stati venduti 382 mila pezzi, un aumento del 34% rispetto al 2021. Complice di questo successo è stato sicuramente il picco del prezzo del gas, che ha allontanato molti utenti dal riscaldamento a metano.
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