Se davvero la riforma al vaglio del nuovo esecutivo nazionale dovesse andare in porto, ci saranno dei benefici per tutti i lavoratori.
Il nuovo governo, ed in particolare il Ministero dell’Economia e delle Finanze, stanno lavorando ad una rivoluzione fiscale.
L’obbiettivo è quello di rendere l’approccio con il fisco più agevole e semplice. Ecco, quindi che i tecnici del Ministero stanno elaborando il pacchetto di norme che andranno ad orientare la riforma voluta dal governo Meloni.
I temi principali della riforma
E’ stato Maurizio Leo, viceministro di Fratelli d’Italia ad anticipare quali saranno i punti salienti della riforma. Nella sua intervista al Corriere della Sera, ha indicato quali sono le priorità per il governo. L’idea è quella di semplificare le aliquote Irpef, estendere la flat tax anche ai lavoratori subordinati e aumentare la fascia di garanzie dei beni che hanno Iva agevolata al 5%. Inoltre, per gli autonomi si pensa ad una flat tax del 15%, innalzati per chi ha avuto ricavi fino ad 85 mila euro. Dunque, l’obbiettivo è quello di ridurre la pressione fiscale sul ceto medio. Una sfida, decisamente complessa e molto impegnativa.
Irpef, le tre ipotesi
Ancora tutto da stabilire in termini di numeri, quella che sarà la rimodulazione del taglio all’Irpef. Si parla di tre scaglioni: il 23%, il 27% e il 43%. Seppur, si tratta di un’ipotesi difficile da realizzare. In ogni caso, il taglio al cuneo fiscale potrebbe portare dei grossi benefici ai lavoratori. Che in questo modo, vedranno aumentare il loro salario netto. A prescindere dalla loro fascia di reddito.
L’idea della flat tax incrementale
In quest’ottica, si nota anche la flat tax incrementale. Questa porterebbe ad applicare un’aliquota del 15%, già applicata per il prossimo anno le partite Iva fino ad 85 mila euro. In questo modo, si dovrebbe consentire anche ai lavoratori dipendenti di aumentare i loro guadagni. Al momento, i veri vincitori della prima legge di bilancio firmata da Giorgia Meloni restano i titolari di Partita Iva con redditi da 65 mila euro a 85 mila euro all’anno. Che, stando alle simulazioni formulate potrebbero risparmiare dai 5 ai 19 mila euro di tasse da versare. Come detto, l’obbiettivo è quello che riducendo il cuneo fiscale si possa creare nuove opportunità di lavoro e aumentare i salari percepiti dai dipendenti.