Non tutti i cittadini italiani pagano regolarmente le multe che prendono. Il tasso di riscossione infatti è piuttosto basso nel Bel Paese
Vediamo cosa succederà per quanto riguarda lo stralcio e soprattutto in quali posti le persone sono più restie a saldare i debiti contratti in questo modo.
Tra i temi principali inerenti la tregua fiscale, introdotta dalla manovra per il prossimo anno c’è la questione dei verbali ancora da saldare. Nel caso delle multe però il dibattito sarà sviluppato a livello locale.
Infatti l’intenzione del governo è quella di lasciare l’incombenza inerente gli stralci e gli sconti a sindaci dei singoli paesi e città. Una patata bollente che rischia seriamente di far arrabbiare chi invece le multe le paga regolarmente.
Multe: la percentuale di riscossione nelle varie regioni d’Italia
Naturalmente non tutti opteranno per la generosità e quindi in molti casi chi ha delle pendenze pregresse dovrà necessariamente saldarle. La percentuale di riscossione nell’intera penisola è del 45% con una forte divergenza tra nord e sud.
Lo stralcio nel caso riguarderà le cartelle fino a 1000 euro comprese tra il 2011 e il 2015. Quindi in totale sono 11 milioni di verbali, un quarto del totale degli arretrati. Per i più recenti potrebbe invece essere riconosciuto un taglio dell’importo che vada ad eliminare quanto meno gli interessi di mora. Tutti motivi che rendono le decisioni dei singoli sindaci ancor più difficili.
D’altronde si tratta di entrate importante per i comuni visto che in media portano nelle casse dei sindaci oltre 1 miliardo di euro all’anno. L’altra faccia della medaglia è il mancato incasso di cifre anche superiori a quella sopracitata per via degli importi non pagati.
In base ai dati Istat sui consuntivi comunali, la quota di sanzioni pagate nello stesso anno in cui è avvenuta la contestazione è piuttosto alta al Nord. In Trentino Alto Adige si atteda sul 65,4%, in Veneto al 57% e in Lombardia e in Toscana tra il 44% e il 48%.
Nel Lazio si scende drasticamente al 36%, ma ancor peggiore è il quadro in Campania (23%) e in Sicilia (22,8%). Un andamento che si riflette anche sulle vicende comunali basti pensare che i comuni di Roma e Napoli lo scorso anno hanno incassato il 35,2% e il 15,9% rispetto alle contravvenzioni disposte.