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Allarme nei supermercati: ritiro prodotti contaminati

Published by
Paolo Marsico

Una nuova ondata di controlli ha fatto emergere un quadro nuovamente preoccupante per quel che riguarda la nostra salute.

Negli ultimi mesi, non sono mancati, anzi, sono per fortuna aumentati, i ritiri alimentare nei supermercati e non solo. Il vantaggio di questa azione è chiaramente tutta a vantaggio dei cittadini che possono alla fine ritenersi al sicuro, considerato che i controlli, soprattutto per quel che riguarda i prodotti di genere alimentare, non mancano, anzi. Al massimo, bisognerebbe chiamare in causa sempre più speso le case produttrici per quel che succede.

Eco di Milano

Negli ultimi mesi abbiamo visto quanto possa essere frequente il necessario ritiro di prodotti di genere alimentare dagli scaffali dei supermercati italiani e non solo. Al centro di tutto, nella maggior parte dei casi troviamo la presenza di batteri o comunque di elementi potenzialmente dannosi per l’organismo umano. Per fortuna, i controlli sempre attivi in quel particolare settore mettono al riparo i cittadini, quando possibile, da eventuali rischi.

Il caso specifico, scattato nella giornata di ieri ha allertato proprio il ministero della Salute che ha prontamente predisposto il ritiro dell’alimento in questione. Il rischio del caso riguarderebbe una potenziale contaminazione microbiologica da Listeria. L’allarme, in questo specifico caso è stato lanciato in merito a un particolare prodotto distribuito attraverso gli scaffali della catena di supermercati Lidl. La dinamica è risultata, quindi abbastanza preoccupante.

L’alimento in questione, cosi come riportato dalla stessa comunicazione in merito dal ministero della Salute è un pecorino stagionato al tartufo di marchio “Deluxe“, linea gourmet made in Italy distribuita dalla catena di supermercati Lidl. Il prodotto in questione è stato individuato dal Lotto di produzione TA222744. Il produttore indicato sull’alert del dicastero della Salute, e individuabile tramite il codice di identificazione IT0929CE, è Rocca Toscana formaggi S.r.l., società con sede in Via Puccini, 79 – 52100 Arezzo. Il pecorino stagionato al tartufo della Deluxe è venduto in confezioni del peso variabile di circa 180 grammi e del costo di 21.99 euro al chilo e ha indicata come data di scadenza il 19/03/2023.

Lo stesso ministero comunica che il motivo del richiamo è dovuto alla rilevazione della presenza del batterio Listeria monocytogenes oltre il limite consentito. Il tutto, a seguito di analisi specifica svolta in autocontrollo. Lidl e Rocca Toscana S.r.l. invitano i consumatori che fossero in possesso del formaggio segnalato dal dicastero a non consumare il prodotto e qundi a riportarlo al medesimo punto vendita dove era stato effettuato l’acquisto per ottenere il conseguente rimborso”.

Allarme nei supermercati: cos’è esattamente la Listeria monocytogenes?

Nello specifico è giusto approfondire nel modo più opportuno la dinamica in questione. Cosi come riportato da numerosi canali specifici di comunicazione. Contesti, particolarmente concentrati sul settore in questione. Possiamo, qundi definire la Listeria monocytogenes come un batterio che si trova generalmente nel terreno e nell’acqua e che può  diffondersi attraverso ortaggi e verdure, contaminando anche gli animali senza che l’infezione si manifesti con sintomi evidenti. Il fattore in questione quindi appare abbastanza pericoloso.

Per quel che invece riguarda gli alimenti, possiamo trovare il batterio in questione in cibi crudi, come carni non cotte abbastanza, verdure o prodotti caseari ottenuti con latte non pastorizzato. L’ultimo elemento è dato dal fatto che la listeria non sopravvive a processi di cottura o pastorizzazione. Lo stesso batterio in questione può provocare quindi la listeriosi, che si manifesta sia in modo abbastanza blando, gastroenteriti, con sintomi che si manifestano generalmente in 24 ore dall’assunzione dell’alimento contaminato, che in maniera più grave. Nell’ultimo caso, possono verificarsi casi di meningite, meningoencefalite e sepsi. Il periodo di incubazione in quest ultimo caso va dai 10 giorni fino a quasi un mese. Un rischio non da poco, insomma, prontamente sventato dagli assidui controlli predisposti dallo stesso ministero. Un pericolo che certo, vorremmo, tutti, non correre più, in alcun modo.

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Paolo Marsico

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