Il Governo ha deciso di accelerare sul Codice della Strada. E le normative in arrivo potrebbero cambiare parecchie cose.
L’espressione “l’anno che verrà”, titolo di una bellissima canzone di Lucio Dalla, in alcuni contesti assume connotati decisamente più cupi. Come a indicare qualcosa che il futuro ha in serbo per noi. E non sempre in positivo.
E sarebbe bene stare in campana, perché il 2023 qualche sorpresa potrebbe riservarla. Forse non su tutti i fronti più caldi (sulle pensioni, ad esempio, la sensazione è che bisognerà aspettare ancora) ma su qualche aspetto fondamentale sono attese novità importanti. Il Governo ha infatti deciso di accelerare sulla riforma del Codice della Strada e a partire dal prossimo anno alcune trasgressioni potrebbero essere punite in modo decisamente più severo di quanto non prevedano le attuali sanzioni. L’obiettivo della maggioranza è arrivare a dama entro la prossima primavera, al fine di migliorare a breve termine gli standard di sicurezza sulle strade italiane. Poche modifiche forse, ma di sicuro sostanziali, visto che si parla di regole in grado di far revocare la patente a vita.
Chiaramente, si tratterebbe di una sanzione estrema, applicata solo in casi particolari. Tuttavia, è quanto starebbe valutando il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che punta all’inasprimento delle normative in tempi relativamente brevi. Nell’ambito di una riforma del Codice della Strada di cui si parla da tempo ma che, in realtà, è avvenuta solo tramite ritocchi più che sulla base di interventi strutturali concreti. Fra le possibili novità in arrivo, una riguarderebbe il sistema delle sanzioni. Con l’obiettivo dichiarato di limitare le occasioni di incappare in incidenti stradali nei periodi statisticamente ritenuti potenzialmente più rischiosi da questo punto di vista. Incluse le festività natalizie.
Codice della Strada, prima mini-riforma: come potrebbero cambiare le multe
Chiaramente, non sono le feste in sé a far aumentare i numeri degli incidenti ma una combinazione di fattori che contraddistinguono il periodo in questione. Da un possibile eccesso nei consumi di bevande alcoliche, soprattutto vino, alla condizione delle strade, minata dalle temperature più basse e dalla possibile presenza di gelate a ore tarde e visibilità ridotta. Dal momento che il nuovo Governo ha posto la sicurezza stradale fra le priorità della propria lista di urgenze, già dai prossimi mesi potrebbero entrare in vigore le prime modifiche al Codice della Strada. Allo scopo di tutelare, prima ancora che punire. Ma visto che fin qui si è andati avanti perlopiù rinnovando alcune normative già esistenti, piuttosto che proponendone di nuove (almeno dall’epoca dei punti sulla patente), fra le prime mosse si attende un rinnovamento della sanzione di revoca della patente.
Applicata in caso di violazioni gravi, il Ministero dei Trasporti punta a un inasprimento della sanzione stessa. La quale andrebbe a prevedere, in casi particolarmente seri, un ritiro definitivo del titolo di guida. Si tratterebbe naturalmente di circostanze estreme, come una condanna per omicidio stradale che acclari la colpevolezza del responsabile in modo inoppugnabile. Al momento, il Codice della Strada prevede il ritiro della patente ma per un periodo massimo di 4 anni, anche in caso di omicidio stradale. Revoca che scatterebbe a seguito di una sentenza definitiva. La nuova normativa andrebbe quindi a rafforzare il provvedimento, procedendo a un ritiro in via definitiva se le circostanze dovessero richiederlo. Anche se non è ancora chiaro i criteri secondo i quali saranno valutati i singoli casi. Di sicuro, il Ministero auspica una riforma almeno su alcuni passaggi. Incluso il sistema dei punti sulla patente, che potrebbe prevedere dei vantaggi per gli automobilisti più virtuosi. Vedremo nei prossimi mesi.