L’INPS, tramite il messaggio 4315 ha comunicato un’importante novità per i genitori di minori disabili che ricevono la pensione di invalidità civile.
La pensione di invalidità civile infatti viene anche assegnata ai minori che soffrono di determinate disabilità per aiutare i genitori a occuparsi del figlio.
Ma per ottenerla le famiglie devono stare attenti a diversi adempimenti e clausole che possono far perdere la pensione se non adempiute con esattezza. Grazie alla digitalizzazione della pubblica amministrazione spinta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza però, alcune di queste mansioni sono state semplificate, e l’ultima è stata comunicata dall‘Istituto Nazionale di Previdenza Sociale alla fine del mese scorso, il 30 di novembre.
Le novità per la pensione di invalidità civile ai minori
Ottenere l’invalidità civile per un minore è più complesso che per un adulto. Spesso però per le famiglie l’assegno è fondamentale per far fronte alle cure e alle attenzioni di cui un minore disabile necessita per condurre una vita il più possibile normale. Sono moltissimi gli adempimenti burocratici di cui l’INPS necessita per assegnare una pensione di invalidità civile ad un minore.
Tra questi obblighi fino al mese scorso c’era quello di attestare la frequenza scolastica del minore, fondamentale per il calcolo e l’ottenimento della pensione di invalidità civile. Il problema principale rappresentato da questo adempimento era burocratico, dato che bisognava presentare con esattezza tutte le assenze giustificate del minore.
Ora però l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale farà per conto proprio. Grazie alla digitalizzazione della pubblica amministrazione l’INPS potrà accedere direttamente ai registri scolastici dei minori e verificare da sé le presenze. A questo conseguirà un ricalcolo della pensione, certificando l’effettiva presenza in classe del minore disabile.
La semplificazione della pubblica amministrazione tramite la digitalizzazione
Fin dall’inizio della pandemia la digitalizzazione della pubblica amministrazione ha avuto una spinta molto accentuata. Il primo passo è stato completare il processo di digitalizzazione dell’identità personale, con lo SPID e la CIE. In questo modo milioni di cittadini hanno potuto accedere ai diversi portali degli enti statali, dall’INPS all’Agenzia delle Entrate, senza dover uscire di casa. Una soluzione resa obbligatoria dall’emergenza sanitaria, che ha accelerato in maniera inaspettata la corsa verso il digitale dello Stato italiano.
In realtà i vari governi avevano già tentato di spostare alcune procedure online, come ad esempio per il 730 precompilato scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Lo SPID però ha semplificato tutti i procedimenti, e permesso allo stato di risparmiare sensibilmente. Anche piccole semplificazione come quella che permette di conteggiare automaticamente le presenza scolastiche di un minore con disabilità per la pensione di invalidità civile sono preziose per concentrare il lavoro degli impiegati statali dove serve davvero.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, stilato per ottenere gli ingenti fondi europei del Recovery Fund, porta in questa direzione. Sono moltissimi i progetti di digitalizzazione che i miliardi europei stanno portando aventi per semplificare ulteriormente la vita degli Italiani. Un esempio è la piattaforma digitale nazionale dati, che permetterà agli uffici pubblici di scambiarsi dati con più facilità moltiplicando le misure come quella attuata dall’INPS, o lo sviluppo ulteriore dei servizi dell’App IO, tra cui PagoPA, che facilita enormemente i pagamenti dovuti alla pubblica amministrazione.