La legge 104 potrebbe rientrare nei parametri per andare in pensione anticipata nel 2023 secondo gli ultimi sviluppi della finanziaria.
I passaggi parlamentari della legge di bilancio stanno cambiando anche le opzioni di flessibilità della pensione alternativi alla Legge Fornero.
Queste possibilità di pensione anticipata sono in generale applicate a categorie protette. Significa che queste possibilità di andare in pensione prima del tempo sono esclusive di chi ha avuto qualche svantaggio o è in una situazione economica o fisica difficile. Succede per Opzione Donna, riservata appunto alle donne, per APE sociale o, nel caso la modifica prevista andasse in porto, i caregiver familiari riconosciuti dalla legge 104 sulle disabilità.
La pensione anticipata nel 2023: cosa rimane?
Il governo non ha portato a termine l’attesa e promessa riforma delle pensioni. Troppo poco tempo e risorse per il governo per andare a toccare l’impianto della legge Fornero, che permette un equilibrio dei conti pubblici che altre norme non sarebbero in grado di garantire. Si prosegue quindi come negli ultimi anni a rinnovare, modificandole, le cosiddette opzioni di flessibilità. Queste leggi permettono di andare in pensione prima del tempo in deroga alla norma principale, se si hanno determinati requisiti che lo stato riconosce come penalizzanti in ambito lavorativo.
Un esempio è la pensione anticipata con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci. Questa norma permette a chi ha cominciato a lavorare da molto giovane, di andare in pensione con 41 anni di contributi, a patto appunto di aver cominciato a versare i contributi INPS a 19 anni di età. Altra norma simile è APE sociale, un anticipo della pensione che va ad intervenire in particolari situazioni di disagio. Per accedere ad APE sociale bisogna aver svolto un lavoro usurante, tra quelli elencati nella norma. I lavoratori potranno quindi andare in pensione con 63 anni di età e 30 di contributi versati, con un anticipo rispetto alla norma della Legge Fornero.
Opzione Donna e la Legge 104, opportunità per i caregiver?
Opzione donna è la terza legge che permette di andare in pensione in anticipo. È anche quella che sconta il maggior numero di anni di lavoro, fino a nove. È riservata alle donne ed è stata pensata perché, in media, le donne sono assunte con più difficoltà e lavorano meno degli uomini. La legge, fino al 2022, permetteva di andare in pensione con 58 anni di età se dipendenti, 59 se autonome, e 35 anni di contributi a tutte le donne.
Questa legge però, come le altre elencate, non è strutturale ma viene rinnovata ogni anno nella legge finanziaria. Se il rinnovo per il 2023 di APE sociale e pensione per i lavoratori precoci è scontato, su Opzione Donna si sta lavorando molto. In principio il governo voleva legare l’accesso alla norma al numero di figli che le donne avevano partorito o cresciuto nella propria vita lavorativa. Questa idea era probabilmente incostituzionale ed è stata abbandonata.
Così entra in gioco la legge 104. L’attuale idea che la maggioranza di governo sta discutendo è quella di limitare Opzione Donna per il 2023 soltanto a determinate categorie di lavoratrici. Tra esse quelle coinvolte in una crisi aziendale e quelle invalide civili con una riduzione fino al 74% della capacità lavorativa. Infine proprio le caregiver familiari riconosciute dalla Legge 104. In questo modo assistere un parente malato potrebbe essere una delle poche strade per accedere ancora a questa pensione anticipata.