La maggioranza discute sull’innalzamento delle soglie delle pensioni minime. E sul POS si ragiona sul ritorno al limite di 30 euro.
Regole sul Pos, mosse sulle pensioni e altri punti caldi. L’iter per portare a compimento definitivo la Manovra non conosce sosta. E altri elementi spuntano all’orizzonte.
Il vero pacchetto si conoscerà solo quando la Legge di Bilancio arriverà a dama. E non dovrebbe esserci molto da attendere, visto che entro due settimane dovrà necessariamente approdare in Senato. Al momento si lavora principalmente a qualche ritocco, tuttavia decisivo per consegnare agli italiani una Manovra che possa realmente incidere in positivo. La maggioranza cerca in particolare di mettere qualche paletto sul tema delle pensioni, lasciato indietro a fronte di un’urgenza sulle misure da attuare per contrastare l’emergenza energetica. Nelle ultime ore, però, almeno sulle pensioni minime sembra esserci qualche novità. Argomento carico alla parte della maggioranza a marca Forza Italia, il pressing riguarda in particolar modo l’aumento.
Un obiettivo abbastanza ambizioso, considerando che per un aumento serio servirebbero non meno di 800 milioni, contro gli scarsi 600 a disposizione per la prima fase del pacchetto. Tenendo presente che almeno 160 milioni dovranno essere destinati alle opposizioni. Difficile, quindi, che entro pochi giorni possano esserci sterzate rilevanti. A meno che non venga adottata qualche soluzione parallela, come mettere in relazione età dei pensionati alle condizioni economiche di riferimento, così da offrire una chance perlomeno a coloro che navigano in acque più agitate. Tutto chiaramente determinato dall’indicatore Isee.
Visto che i tempi sono estremamente stretti e che lo sprint sulle pensioni minime sarebbe inevitabilmente solo un primo passo, riuscire a determinare le reali risorse a disposizione diventa fondamentale. Al momento, allo studio c’è l’innalzamento sì ma solo per gli over 75. Peraltro, lo scarto non sarebbe nemmeno così ampio: da 574 a 600 euro, comunque un plus rispetto alle attuali soglie concesse. Non è chiaro, però, quale sarebbe il limite Isee tenuto in considerazione per beneficiare dell’aumento. Considerando il novero tutto sommato limitato dei potenziali destinatari della misura, è possibile che la soglia possa essere più elevata rispetto al prevedibile. Difficile, però, indicare una potenziale cifra. Senza considerare che lo scatto sulle pensioni minime dovrà superare anche lo scoglio delle resistenze. In primis quella della Lega, che frena ponendo la questione delle risorse limitate.
Per quanto riguarda il POS, la novità potrebbe essere sostanziale. Perché nelle ultime ore, le discussioni hanno riportato in auge la possibilità che la soglia per i pagamenti con carte possa dimezzarsi. Tornando da 60 euro a 30. Un dietrofront che andrebbe da un lato a spegnere, dall’altro a riattizzare la polemica che aveva accompagnato tale decisione nei giorni scorsi. Qualora il Governo italiano proseguisse sulla linea del dimezzamento, il comportamento andrebbe letto come un segnale di apertura all’Europa, che nei giorni scorsi aveva richiesto all’Italia di rivedere la posizione in merito. Senza contare il nodo delle commissioni bancarie, ancora da sciogliere. L’idea è quella di un contributo di solidarietà da banche e circuiti finanziari. Ma anche in questo caso i conti dovranno tornare.
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