Ogni anno, in Italia, vengono scoperti 3000 nuovi casi di Leucemia mieloide acuta. Scopriamone cause e sintomi della malattia di Mihajlovic.
Il 16 dicembre l’ex calciatore e allenatore croato, Sinisa Mihajlovic, è morto, dopo una lunga battaglia di tre anni contro la leucemia mieloide acuta. Immediata la reazione di cordoglio da parte di tifosi, colleghi e istituzioni che si stringono attorno alla moglie e ai 6 figli del campione croato.
La malattia che ha avuto la meglio su Sinsa Mihajlovic è la leucemia mieloide acuta, una forma di tumore del sangue che ogni anno vede 3.000 nuove diagnosi, solo in Italia. A comunicare la comparsa della malattia era stato lo stesso Sinisa, quando era ancora allenatore del Bologna.
Da guerriero e uomo temprato, qual era, Mihajlovic ha continuato per due anni ad allenare il Bologna. Non si è dato per vinto, anche quanto si è dovuto sottoporre al trapianto di midollo o quando la malattia si è riacutizzata nel marzo 2022.
Scopriamo cos’è la leucemia mieloide acuta e quali sono i sintomi e le cure che caratterizzano questo tumore.
Leucemia mieloide acuta: di cosa si tratta
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 3000 nuovi casi di leucemia mieloide acuta. Si tratta di un tumore del sangue che colpisce le persone in età compresa tra 25 e 64 anni. La sopravvivenza a 5 anni interessa solo il 40% dei malati.
Questa forma di leucemia è una delle più aggressive tra quelle conosciute e si contraddistingue per la presenza di cellule tumorali nel sangue del midollo osseo.
Proprio il midollo osseo è il tessuto deputato la produzione delle cellule immature, ovvero le staminali, dalle quali hanno origine diversi tipi di cellule del sangue.
Ognuna di esse svolge una determinata funzione all’interno del nostro organismo.
In sostanza, dal midollo osseo hanno origine i globuli bianchi i globuli rossi e le piastrine.
Alla nascita il midollo osseo è costituito solo dalla tipologia rossa. Ma crescendo il midollo si differenzia e gran parte di esso viene trasformato nel midollo osseo giallo. In presenza di particolari esigenze, come ad esempio un’emorragia, l’organismo è in grado di convertire il midollo giallo in rosso, per incrementare la produzione di cellule del sangue.
I soggetti colpiti da leucemia mieloide acuta vanno incontro ad una sovrapproduzione di granulociti, una tipologia di globuli bianchi. In sostanza, nei soggetti affetti da leucemia il midollo osseo va incontro ad una grave alterazione genetica provocando la proliferazione delle cellule immature, dette blasti, che impediscono lo sviluppo delle cellule normali.
Sintomi della malattia
Quando nel corso della conferenza stampa di luglio del 2019, Sinisa Mihajlovic annunciò al mondo di avere la leucemia mieloide acuta si mostrò coraggioso, come sempre.
In quell’occasione, Mihajlovic approfittò per fare un appello agli italiani di diventare donatori di midollo osseo. Dopotutto, in Italia non si dona abbastanza: siamo uno dei paesi fanalino di coda dell’Unione Europea.
Ad ogni modo, la leucemia mieloide acuta ha una sintomatologia poco specifica soprattutto nelle prime fasi della malattia.
In linea generale, si è notato che i soggetti affetti da leucemia mieloide acuta manifestano:
- Stanchezza e malessere generale
- Perdita dell’appetito e di peso
- Febbre
- Dolori articolari e muscolari
- Sudorazioni eccessive, soprattutto di notte
- Dispnea o palpitazioni.
Decorso e diagnosi
La leucemia mieloide acuta è un tumore a decorso molto rapido. Pertanto. se non curata in tempo utile può degenerare velocemente e portare alla morte. Le cause principali di morte, strettamente legate alla leucemia, riguardano la contrazione di infezioni e le emorragie.
La diagnosi di leucemia prevede inizialmente un’analisi del sangue che puoi individuare un aumento del numero di granulociti mutati nel sangue periferico. Successivamente si procede con l’analisi del midollo osseo, tramite agoaspirato midollare e l’analisi citogenetica e molecolare.
Come si cura la leucemia mieloide acuta
La leucemia mieloide acuta viene trattata principalmente con cicli di chemioterapia citotossica e, nella maggior parte dei casi, si procede con il trapianto di cellule staminali.
In oncologia, è piuttosto difficile parlare di guarigione quando si parla di leucemia. Ad ogni modo, gli oncologi tendono a parlare di guarigione quando trascorre una considerevole lasso di tempo, in cui la malattia non provoca alcuna manifestazione.
In molti casi, infatti, i medici per preferiscono parlare di remissione che indica l’attenuazione o la scomparsa dei sintomi che hanno provocato il tumore. In alcuni casi, si può parlare di remissione parziale, che indica la scomparsa solo di alcuni segni della malattia.
Se invece il trattamento produce la scomparsa di tutte le tracce di leucemia rilevabili, si parla di remissione completa. In questo caso, comunque non si ha la certezza che il tumore sia stato completamente eliminato. Per questo motivo, maggiore è il lasso di tempo in cui non ci sono sintomi riconducibili alla malattia e maggiori sono le probabilità che il tumore sia stato eliminato completamente.
In sostanza, per parlare di guarigione è necessario che per diversi anni vi sia la remissione totale dei sintomi.