I dati in merito alle peggiori città d’Italia per la qualità della vita emergono dal report del “Sole 24 Ore” sulla base di diversi parametri importanti
L’indagine giunta alla 33esima edizione ha decretato anche quest’anno quali sono le città italiane dove si vive meglio e quali invece dove si potrebbe migliorare.
Le città italiane hanno un fascino particolare ed eterogeneo. Ognuna ha il suo stile sia estetico che di vita e ognuna di esse sa regalare autentiche emozioni. Al contempo bisogna fare i conti con la realtà e con le differenze qualitative oggettive che ci sono tra esse.
Sotto questo punto di vista può essere molto utile l’indagine redatta da il “Sole 24 Ore” che ogni anno conduce analizza il benessere che offrono le maggiori realtà del Bel Paese. Quest’anno il report è giunto alla sua 33esima edizione.
La palma di città migliore d’Italia per quanto concerne la qualità della vita per il 2022 è stata data a Bologna. Il capoluogo emiliano ha ricevuto questa speciale onorificenza perché accorpa maggiormente i parametri presi in considerazione. Ecco seguito alcuni dei più importanti:
Dunque, tutti aspetti importanti che caratterizzano la vita di una città. Tra le sorprese maggiori c’è il crollo di Roma che ha perso ben 18 posizioni e si attesta al 31esimo posto. Il tutto è frutto del record negativo per quanto concerne l’indice di litigiosità e il benessere delle generazioni più giovani.
Tra le grandi città, male anche Milano e Torino, che scendono rispettivamente all’ottavo e al quarantesimo posto. La prima deve il risultato negativo all’indicatore ricchezza e consumi, mentre la secondo all’elevato tasso di inquinamento ambientale e l’atto tasso di criminalità.
Le dieci peggiori in assoluto sono però tutte ne centro-sud. Un vero peccato visto che hanno grandi potenzialità, che purtroppo al momento sono inespresse. Vediamo nello specifico quali sono andando nell’ordine della speciale graduatoria:
Crotone si conferma la “peggiore d’Italia” per il terzo anno di fila, mentre Isernia ha avuto un crollo di ben 25 posizioni. Enna e Napoli invece sono retrocesse di 8 gradini. Risultati davvero molto tristi per lo splendido meridione, che dovrebbero però far riflettere in vista del futuro.
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