Una delle questioni di certo più spinose degli ultimi mesi. I rincari delle bollette hanno dato vita, nel paese a veri e propri drammi.
Gli ultimi mesi, per i cittadini italiani hanno segnato spesso momenti assolutamente drammatici. Al centro di tutto l’aumento sconsiderato degli importi delle bollette di luce e gas e i cittadini, spesso rimasti di stucco di fronte a certi numeri, costretti a pagare senza avere la possibilità di ribadire il proprio dissenso. Situazione drammatiche in ogni senso che hanno portato nel caso, per esempio, del mondo delle imprese, a numerose chiusure davvero inaspettate.
Una buona notizia per i cittadini italiani a seguito delle iniziative dell’antitrust nei confronti di ben sette società di fornitura di energia. L’Autority, in merito al caso specifico in questione ha raccolto le segnalazioni dei singoli consumatori, di condomini e microimprese in ogni parte d’Italia. Di fatto, le società in questione avrebbero violato quello che era stato stabilito attraverso il decreto legge Aiuti bis dello scorso 9 agosto, convertito in legge (n.142) il 21 settembre.
All’epoca del Governo Draghi, infatti si era stabilito che per frenare la galoppante inflazione sul gas provocata dal conflitto in Ucraina, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, sarebbero state sospese le clausole contrattuali che consentono alle società di fornitura energetica di modificare gli stessi prezzi delle tariffe proposte. Il tutto a meno che tali modifiche non siano state perfezionate prima del 10 agosto. Le cose, chiaramente non sono andate poi in questo modo.
Le società destinatarie delle istruttorie sono le seguenti: Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. I soggetti in questione rappresentano l’80% del mercato. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contesta loro di aver cambiato unilateralmente e in modo illegittimo il prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. I cittadini che hanno ricevuto comunicazioni di variazione delle condizioni economiche contrattuali, con l’infrazione del decreto, sarebbero circa sette milioni e mezzo. Di questi, oltre due milioni e mezzo di cittadini hanno già subito un ingiustificato aumento degli importi delle bollette.
L’Authority ha giudicato la condotta e l’atteggiamento dei gestori in questione come caratterizzati da “spiccati profili di aggressività”. Questi infatti, oltre a non rispettare, di fatto, la legge, hanno ostacolato l’esercizio dei propri diritti da parte dei cittadini. Gli accertamenti del caso, sono state condotte complessivamente su 25 compagnie del settore. Nuove istruttorie risultano avviate nei confronti di: Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola.
Rincari energia elettrica: cosa succederà ai cittadini di fatto truffati?
Le società colpite, di fatto, dai provvedimenti cautelativi citati in precedenza, hanno ora l’obbligo di sospendere l’applicazione delle condizioni attuate ritenute illegittime. Le iniziative in questione dovranno poi essere comunicate alla stessa Antitrust. Le stesse società, entro sette giorni potranno decidere in ogni caso di presentare ricorso. In quel caso l’Autorità valuterà se confermare o meno le misure in questione. Nel caso specifico, Hera, Edison e A2A, attraverso i propri legali avrebbero già respinto le accuse.
Nel caso, poi, dell’accertamento dell’illecito in questione, i rimborsi per i clienti che di fatto sono risultati truffati dagli stessi gestori partiranno in automatico. Le varie associazioni dei consumatori, come sempre accade in certi casi sono pronte a offrire tutto il supporto ai cittadini coinvolti in questa assurda vicenda. A questo punto, insomma, c’è da verificare se di fatto l’illecito si sia compiuto e in che modo, accertando le responsabilità delle compagnie segnalate.
Non sarà facile, certo, ma a questo punto i cittadini sperano di recuperare quando indebitamente pagato agli stessi gestori. Una fase troppo confusa, quella che ha visto protagonista il paese negli ultimi mesi. I cittadini sono allo sbando, spesso nemmeno consapevoli della vera natura degli aumenti che affliggono il proprio stesso quotidiano. Quei cittadini oggi cercano giustizia e sperano, indubbiamente, alla fine di avere ragione.