La Carta di Identità Elettronica potrebbe diventare l’unico mezzo di riconoscimento digitale ma prima occorrerà risolvere alcuni problemi.
Lo SPID potrebbe andare in pensione molto presto sostituito dalla Carta di Identità Elettronica. Obiettivo dell’esecutivo è semplificare la vita ai cittadini.
Il nuovo Governo ha un piano nell’ottica della digitalizzazione e della semplificazione della vita per gli italiani. Non sono necessarie più identità digitali, ne basta una che sia nazionale e gestita dalla Stato. Ad affermarlo il sottosegretario Alessio Butti che ha cercato di spiegare le posizioni dell’esecutivo. La notizia di voler eliminare l’identità digitale è assolutamente falsa, un cambiamento ci sarà ma non cancellerà il riconoscimento telematico diventato fondamentale in una società in evoluzione. Per raggiungere l’obiettivo della Carta di Identità Elettronica unica nazionale occorrerà, però, risolvere una serie di problemi attuali. Lo sbrigo pratico delle procedure allo sportello con tempi di erogazione lunghi e code infinite non sarà più ammissibile. Inoltre, il costo dovrà essere pari a zero e non a 16,79 euro. Al momento il Governo sta contattando gli stakeholder per riuscire a trovare gli accordi più vantaggiosi e il sottosegretario Butti si dice fiducioso.
Carta di Identità Elettronica, il punto della situazione
Gli obiettivi da perseguire sono principalmente due. Il primo è semplificare la digitalizzazione per i cittadini e il secondo è aumentare la sicurezza. Di conseguenza occorre ridurre il numero di identità digitali possibili per limitare al minimo ogni rischio e per non complicare la vita alle persone.
Lo SPID, dunque, potrebbe sparire dato che rappresenta un costo per lo Stato e anche per il cittadino. Inoltre la Carta di Identità Elettronica è equivalente se non migliore rispetto il Sistema Pubblico di Identità Digitale. L’esecutivo, però, dovrà assicurare la possibilità di rilascio della CIE in 24 ore, effettuando la procedura di richiesta da remoto, senza dover pagare il servizio. Bisognerà eliminare anche la difficoltà di utilizzo della CIE esclusivamente con un lettore smart card da collegare al pc oppure con un lettore Rfc dello smartphone.
I prossimi passi del Governo
Chiariti i problemi da risolvere e le necessità dei cittadini, nei prossimi mesi il Governo dovrà contattare i fornitori di identità digitale per trovare un modo semplice di effettuare la transizione verso la CIE. La gestione spetterà all’Unione Europea a cui spetta il compito di comunicare tempestivamente – afferma Butti – eventuali variazioni tecnologiche necessarie a rendere la CIE più usabile.
Il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha aggiunto che non si hanno preferenze per un sistema o l’altro. L’unica intenzione è dare garanzia di efficienza delle piattaforme messe a disposizione dei cittadini nella comunicazione con la PA.