L’Istituto Superiore della Sanità ha diramato importanti chiarimenti in merito ad alcuni aspetti del tonno in scatola. Cosa c’è da sapere
Il nocciolo della questione è l’eventuale presenza di metalli pesanti all’interno delle confezioni destinate ai consumatori. Bisogna preoccuparsi o no?
Il tonno in scatola è uno degli alimenti più consumati dai cittadini di tutto il mondo. Buono, pratico e rapido da consumare è quel giusto compromesso per mangiare qualcosa di proteico senza doversi mettere ai fornelli. Ciò però non significa che lo si può mangiare tutti i giorni. Va comunque centellinato.
Passando al suo procedimento, prima di essere inscatolato viene tagliato, sgocciolato, sterilizzato e condito con l’olio d’oliva (a meno che non sia quello al naturale). Naturalmente non sono tutti uguali. Ci sono alcuni che sono qualitativamente migliori e perché no più sicuri.
Tonno in scatola: sono presenti metalli pesanti? Cosa ha detto in merito l’Istituto Superiore della Sanità
In merito a questa tematica si è espresso l’Istituto Superiore della Sanità che ha voluto chiarire una volta per tutte le dicerie che si dicono in merito a questo alimento. Infatti è comunque possibile trovare delle tracce di metilmercurio.
Quelli maggiormente a rischio sono quelli a pinna blu e il tonno bianco che però sono usati raramente in Europa. Vediamo quali possono essere le possibili controindicazioni:
- Se il PH non è acido ed è assente l’ossigeno può succedere che il tonno contenga un batterio;
- Qualora venga utilizzata un’alta quantità di sodio, si può provocare la ritenzione idrica e di conseguenza all’aumento del peso;
- Il livello di purine accentua la produzione di acido urico che può portare all’iperuricemia.
Per effetto di ciò, il consiglio migliore è quello di mangiarlo due-tre volte a settimana e non di più. Una scelta migliore potrebbe essere quella di optare per il tonno nel barattolo di vetro, perché si può vedere da fuori se è fresco o meno.
Qualora presenti una colorazione rosa pallido significa che è buono, mentre se tende al grigiastro è un po’ più stagionato. Inoltre in vetro il prodotto rimane più compatto rispetto alla scatola di latta. Ciò consente di inserire interamente i filetti che mantengono così le loro specifiche proprietà organolettiche.