Salt Bae aprirà a Milano un ristorante Nusr-Et, la notizia è quasi ufficiale è già non mancano i primi inesorabili commenti.
Bistecche a 1.700 euro per burini, Roberto Parodi non ha parole gentili per il macellaio turco non rinomato per eleganza e raffinatezza.
Milano, la capitale della moda e città dall’incredibile charme, aprirà le sue porte a Salt Bae, il macellaio, chef e intrattenitore turco noto per i meme che spopolano sui social. La sua “fama” è nata nel 2017 quando iniziò a diventare virale un video in cui il ristoratore veniva ripreso mentre preparava e condiva la carne con gesti… particolari. Il nome dell’imprenditore di origine curde ha da subito scatenato diatribe tra i fan e gli oppositori. La questione maggiormente al centro dell’attenzione il costo della carne nei ristoranti di Salt Bae. Tra i 100 e i 1.000 euro al chilo, ecco il prezzo di vendita di vari tagli di carne. Si capisce subito che i suoi locali non sono per tutti. Vedremo chi li frequenterà a Milano, dove presto aprirà Nusr-Et probabilmente in zona San Babila, all’interno del Palazzo di Teatro Nuovo. Dopo Istanbul, Ankara, Miami, New York, Mykonos, Londra, Los Angeles, Salt Bae ha scelto l’Italia.
Salt Bae e l’accoglienza non proprio calorosa
Noto “nemico” del re della carne Salt Bae è Roberto Parodi, fratello di Benedetta e Cristina. A detta del conduttore televisivo, scrittore e giornalista, il ristorante dove le bistecche costeranno 1.700 euro sarà dedicato ai burini. Nella rubrica “La cafonata del giorno”, Parodi commenta con toni aspri l’annuncio dell’apertura di un locale di Bae a Milano (che probabilmente ci sarà nel 2023) e demolisce l’imprenditore di origine curde.
Parole dure anche per i cosiddetti zanza, i classici milanesi spacconi che vogliono mostrare a tutti la propria ricchezza economica. Un’ostentazione fastidiosa e priva di insegnamenti attaccata altre volte dal giornalista. Basta andare indietro di pochi mesi, fino a giugno dell’anno in corso. Parodi ha inveito contro la pizza con in Pata Negra dal costo di 64 euro. Ricorderete tutti, si tratta dell’idea imprenditoriale di Flavio Briatore – il Crazy Pizza – che ha incontrato la disapprovazione di tanti pizzaioli napoletani. Quel piatto era stato definito “apoteosi di una burinata”, ora la dose viene rincarata per Salt Bae.
Il mondo è bello perché vario… non sempre
Roberto Parodi ha espresso un suo personale parere condiviso, probabilmente, dalla maggioranza degli italiani. Poi ci sono quelli che lo scrittore definisce “i milanesi burini col Suv comprato a rate” che stimano Salt Bae e non vedono l’ora di mostrarsi a spendere soldi nel suo ristorante. Abitino skinny, scarpe in faggio stringate da mettere senza calze (impensabile per i comuni mortali) e la morosa con le unghie smaltate dai China sotto casa, questa è la chiara descrizione che Parodi fa dei clienti futuri di Salt Bae. Bistecca di carne Wagyu a 800 euro, una bistecca Tomahawk ricoperta di scaglie d’oro a 1.000 euro, carré d’agnello a 237 euro. Costo più basso, l’hamburger semplice a “soli” 40 euro.
Perché tutta questa opulenza e ostentazione di ricchezza? È davvero necessario spendere mille euro per della carne? Solo per farsi un selfy con l’imprenditore turco e mettere in mostra soldi che forse nemmeno si hanno. Questi gli insegnamenti che i giovani hanno, l’apparenza conta più dell’essere.