Per quanto non sempre ben viste, le slot machine in un bar sono legittime. Sempre nel rispetto delle normative vigenti. Ma qual è il guadagno?
Un argomento estremamente delicato e dibattuto ormai da anni (per non dire da almeno due o tre decenni) ma solo di recente arrivato a coinvolgere direttamente l’opinione pubblica.
Perché se fino a poco tempo fa si riteneva il fenomeno delle slot machine circoscritto a determinati ambienti, la categorizzazione del gioco come vera e propria forma patologica ha esteso la questione anche ad ambiti diversi da quello ludico-commerciale. In primis quello pedagogico, vista la più che legittima rimostranza, da parte degli istituti scolastici, contro l’apertura di sale slot, scommesse e quant’altro nelle vicinanze delle scuole. Un dibattito che è stato affrontato anche a livello locale, con alcune amministrazioni costrette a rivedere la decisione di avallare l’insediamento di tali esercizi in luoghi frequentati in modo costante dai minori. In altre circostanze non si è arrivati a decisioni simili, forse per l’apporto finanziario portato dalle sale gioco. Esercizi che nascono e maturano esclusivamente per consentire simili attività, chiaramente a un pubblico maggiorenne.
La discussione in merito, tuttavia, ha interessato anche altri ambiti vista la possibilità che le slot machine possano essere inserite anche nei bar. Una spesa indubbiamente, con un rientro proporzionale alla tendenza al gioco dei clienti. L’installazione di una o più slot in un esercizio come un bar, però, non è sempre garanzia di un rientro economico. Molto, come detto, dipende dal trend del loro utilizzo ma anche dal posizionamento del bar, piuttosto che dall’assiduità di una determinata clientela. Al di là della coscienziosità di quegli esercizi che evitano volontariamente di sottoporre i clienti alla tentazione del gioco, rinunciando magari a dei guadagni reali, alcuni procedono alla rimozione per una mancanza di introiti.
Slot machine, quanto ci guadagna un bar? Tutte le variabili
Come sempre accade quando si parla delle ramificazioni di un’attività commerciale che in teoria punterebbe su altro (in questo caso il servizio di caffetteria, pasticceria e quant’altro caratterizza un bar), le varie sperimentazioni richiedono studio di fattibilità e, naturalmente, tempo per verificarne gli esiti. Alcuni esercizi riescono a guadagnare sensibilmente con le slot machine (anche sui 500 euro al mese), mentre altri non superano qualche decina di euro. Innanzitutto, va precisato che, secondo le normative vigenti, un bar non è autorizzato installare più di quattro macchine. Diversa la questione per una sala apposita, che potrebbe costare circa 500 euro al metro quadro ma con possibilità di installare fino a 50 apparecchi (investimento totale di circa 60 mila euro). Chiaramente, sia in un caso che nell’altro, il guadagno dipenderà dalle somme scommesse. In sostanza, da quanto i clienti siano più o meno “affezionati” alla loro dose di sfida alla fortuna.
Difficile stimare quanto, effettivamente, un’attività con “sole” quattro slot machine possano guadagnare. Una macchina Vlt, ossia la più popolare, costa in media fra i 400 e i 1.500 euro, a seconda del modello prescelto. Le più utilizzate sono quelle cosiddette “progressive”, in grado di garantire jackpot elevatissimi. Va inoltre tenuto in considerazione il Payout, ossia la percentuale di giocata restituita ai vincitori, che al momento si attesta al 65%. Al momento, non vi sono normative che impediscono ai bar di installare tali dispositivi, naturalmente se conformi alle leggi in merito.
Certo è che il guadagno potenziale deve inevitabilmente tenere conto delle spese. Innanzitutto il consumo di energia elettrica, considerando che una sola slot machine consuma in media 250 watt. In sostanza, se stabilire un guadagno medio è complicato, più semplice è definire le spese. In caso di utili sotto le aspettative, il noleggio dei giochi potrebbe decidere di riprendersi il dispositivo. Un rischio di impresa. Anche in questo ambito…