I test di intelligenza sono piuttosto popolari. Eppure, anche i più semplici, nascondono delle insidie che fanno scivolare sul più bello…
Se non altro sono divertenti, anche quando ci costano qualche punto in una prova scritta di qualche concorso. I test d’intelligenza sono ormai roba comune, specie su Facebook, dove ripetutamente gli utenti si sfidano a risolvere questo o quel quesito di abilità logica.
Solitamente si tratta di rompicapo matematici. Un’operazione matematica apparentemente semplice da risolvere, oppure una deduzione da effettuare fra alcune componenti numeriche… Il più delle volte accompagnati dalla dicitura “Solo in pochi ci riescono davvero”. Come a dire: occhio alle soluzioni più semplici perché quasi mai sono quelle giuste. Del resto, cimentarsi in piccole (per modo dire) imprese di questo tipo non è cosa di oggi né roba esclusiva da social network.
Dal mitico Cubo di Rubik al Gioco del 15, passando per rebus e quant’altro, tenere in esercizio la mente è da tempo uno dei modi prediletti di passare il tempo. Certo, l’avvento delle tecnologie ha reso l’offerta decisamente più ampia. Non è raro incappare in pubblicità che sfidano gli utenti a cimentarsi in giochi di deduzione logica o di risoluzione di labirinti e simili.
Niente di nuovo ma comunque di estremamente diversificato oggi come oggi. È interessante notare come l’evoluzione dei test di intelligenza parta da lontano. Almeno dai primi del Novecento, quando Alfred Binet sviluppò (1905) la Scala Binet-Simon, rivolto agli alunni in età scolastica per determinare coloro che, più di altri, necessitavano di un aiuto durante la didattica. Il vero e proprio concetto di quoziente intellettivo fu sviluppato circa un decennio dopo, nel 1912, per determinare la relazione fra quella che era definita “età mentale” e l’età biologica del soggetto. I test, da quel momento, hanno iniziato a variare, senza raggiungere una forma definitiva. Tuttora ne esistono di diversi, nella struttura ma non nella finalità.
Test di intelligenza: un quesito matematico per verificare… sé stessi
Detto questo, cimentarsi in qualche quesito non è mai tempo perso. Nemmeno se il test non dovesse essere finalizzato al contesto scolastico o al proprio lavoro. In questo senso, la rete offre una buona varietà di offerte, gratuite e ben strutturate, per divertirsi o per verificare le proprie capacità logico-deduttive. O matematiche, perché no. Senza che, ovviamente, il risultato vada a compromettere le nostre convinzioni. Come recitava una famosa pubblicità, tenere in allenamento il cervello è essenziale per evitare di incappare in situazioni spiacevoli. A seconda del tipo di test o di gioco effettuato, gli strumenti a nostra disposizione sono sempre gli stessi. Anzi, per la verità è uno solo: il nostro cervello appunto. Per la verità, al di là dei test di intelligenza, uno strumento utile per l’allenamento mentale potrebbe essere anche un semplice quiz.
Tuttavia, qualora foste appassionati di esperienze incentrate sulla risoluzione di quesiti logici, la matematica rappresenterà il viatico principale. Alcuni enigmi possono sembrare apparentemente insolubili. Eppure, la possibilità di arrivare alla soluzione, magari senza utilizzare strumenti esterni (come la calcolatrice) c’è, anche se ben nascosta. Uno dei test più popolari ci sfida su una serie di 10 numeri 1 proposti in addizione, eccetto per l’aggiunta di uno 0x1. La particolarità di questo enigma è l’essere proposto su tre righe. Il quesito viene dunque posto in questo modo:
1+1+1+1
1+0x1+1
1+1+1+1= ?
Un test semplice solo all’apparenza. Perché, considerando che la moltiplicazione da zero come risultato, completare l’operazione appare abbastanza intuitivo. Ma attenzione, perché 10 non è la risposta giusta. E questo per una semplice regola matematica che, in questo caso, dev’essere accompagnata da un altrettanto semplice (sempre all’apparenza) deduzione logica. Buon divertimento!