In caso di affitto non pagato per un certo lasso di tempo lo sfratto diventa un’ipotesi piuttosto concreta. Esiste però un metodo per poterlo scongiurare
Si tratta di uno strumento del tutto legale che consente di evitare di essere cacciati dalla casa in cui si vive in affitto. Cosa c’è da sapere in merito.
Quando si vive in affitto può capitare di vivere un periodo di difficoltà economica che non consente di adempiere al pagamento regolare del canone. D’altronde con la liberalizzazione del mercato delle locazioni a fine anni ’90 i prezzi dei fitti mensili hanno subito un’impennata piuttosto importante.
La logica conseguenza è l’aumento degli sfratti a causa dell’aumento degli inquilini morosi. Le richieste di sfratto negli ultimi 40 anni sono aumentate del 111% mentre gli sfratti realmente eseguiti hanno toccato un inquietante +50%.
Affitto non pagato: come bloccare lo sfratto grazie al patto tra Italia e Onu
Una questione che ha avuto un’eco anche a livello internazionale e che ha portato anche l’Onu a prendere voce in capitolo. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha infatti chiesto all’Italia di incrementare i sussidi per l’alloggio e di garantire un accesso sostenibile alle strutture di base necessarie per un alloggio adeguato.
Una richiesta che non è stata ben accolta visto che il Governo attualmente in carica nella legge di bilancio ha azzerato i fondi per questo genere di problematiche. Un fattore che porterà inevitabilmente ad una nuova ondata di morosità incolpevoli visto anche il periodo storico attuale caratterizzato dai rincari energetici e dei prodotti di pima necessità.
Nonostante ciò c’è comunque un modo per bloccare un ipotetico sfratto. Una modalità che si basa su un accordo intrapreso anni fa tra l’Onu e il nostro paese, esattamente nel 1978. Senza scendere nei particolari questo patto prevede che ogni persona ha diritto ad un alloggio quanto meno dignitoso. Vediamo come funziona e come si può applicare nella realtà.
Si tratta delle petizioni individuali all’Alto Commissariato per i Diritti Umani che l’Assemblea di autodifesa dagli sfratti ha iniziato ad utilizzare dal 2021. In Italia non era mai stato preso in considerazione in precedenza. Da quando questa idea ha fatto capolino, l’assemblea di autodifesa di Roma l’ha sfruttata a suo vantaggio per almeno una decina di casi e in tutte le occasioni l’Onu ha accolto la richiesta e ha scongiurato lo sfratto.
L’assemblea ha inoltre stilato un manuale di autodifesa da questo genere di circostanze in cui sono spiegati per bene tutti i passaggi da seguire per inviare la petizione autonomamente.