Per i lavoratori dipendenti è previsto un bonus in busta paga per i permessi non goduti. Ecco in quali casi è possibile averlo
Maturare dei permessi di cui non si riesce a godere entro la fine dell’anno è decisamente normale per coloro che prestano lavoro come dipendenti.
Tra i diritti dei lavoratori dipendenti c’è quello di usufruire di alcune ore di permesso al lavoro ogni mese. Sono regolate dal contratto lavorativo e quindi possono essere dispensate in maniera differente, ma in linea di massima la maggior parte di coloro che prestano servizio presso un’azienda possono ottenerle.
Può capitare che non si riesca a beneficiarne nel corso dell’anno. Per effetto di ciò possono essere concesse anche sotto forma di aggiunta allo stipendio. Anche in questo caso però dipende dalle regole contrattuali. Vediamo quindi quando possono essere convertite in denaro.
A chi spetta il pagamento per i permessi non goduti
I lavoratori che ne hanno diritto li ritroveranno nella busta paga di gennaio 2023 alla voce che riguarda i permessi non goduti nel 2022. Nella fattispecie si tratta dei ROL ossia permessi per la riduzione dell’orario di lavoro il cui monte ore dipende dal contratto di lavoro.
Questi maturano dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Ciò però non significa che il lavoratore debba prenderli obbligatoriamente, mentre il datore deve tassativamente pagarli. Nel caso non fossero pagati saranno conteggiati come una giornata lavorativa in più.
In pratica il dipendente riceverà nella busta paga tante ore di lavoro retribuite in più quante sono le ore di permesso non sfruttate, naturalmente tenendo conto della retribuzione percepita.
Possono essere di grande aiuto nel decifrare questa situazione i contratti collettivi di lavoro (CCNL). Questi infatti regolano infatti la maturazione, la fruizione e il pagamento dei permessi non goduti. Alcuni infatti stabiliscono che questi permessi saranno pagati a gennaio (ad esempio per quanto concerne metalmeccanici artigianato, estetisti, parrucchieri, alimentari e abbigliamento, mentre altri contratti stabiliscono che saranno pagati in un altro momento (solitamente dopo il 30 giugno).
In quest’ultima branca sono ricompresi il settore Turismo e pubblici esercizi, gli Autotrasportatori e l’Edilizia. Diverso lo scenario per quanto concerne i contratti di lavoro del settore di Agenzie di assicurazione (Unpass/Anapa) che prevedono che i permessi devono essere obbligatoriamente sfruttati perché non sono cumulabili e di conseguenza non vengono retribuiti.